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BELLINZONACovid: ecco come ha speso i soldi il Cantone

23.10.20 - 07:00
Un altro confinamento non sarebbe sostenibile. I calcoli di Nicola Novaresi, direttore della Divisione delle risorse.
Tipress
Covid: ecco come ha speso i soldi il Cantone
Un altro confinamento non sarebbe sostenibile. I calcoli di Nicola Novaresi, direttore della Divisione delle risorse.
Il disavanzo (provvisorio) ammonta a 269,5 milioni di franchi. E risale a fine agosto, in un momento di tregua. Ora che il virus è tornato, la situazione può peggiorare.

BELLINZONA - No, un secondo lockdown non sarebbe sostenibile per il Ticino. Non solo per le imprese, come evidenziato di recente dall’Associazione Industrie Ticinesi (AITI). Ma anche per le spese con cui sarebbe confrontato il Cantone. Il confinamento della scorsa primavera ha generato costi enormi. Il rendiconto intermedio di fine agosto, pubblicato a metà settembre, registrava un disavanzo di 269,5 milioni di franchi.

Ben 50 milioni solo per le ospedalizzazioni – Ma dove sono finiti tutti questi soldi? In cosa sono stati investiti? «Sul fronte delle spese – spiega Nicola Novaresi, direttore della Divisione delle risorse del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) – alla voce uscite registriamo in particolare 50 milioni di contributi per le ospedalizzazioni nel Cantone, 19 milioni di contributi per agevolazioni tariffali nella mobilità, 5,6 milioni di contributi a istituti per invalidi, altrettanto è stato speso per misure di protezione all’interno dell’amministrazione cantonale».

Un elenco da paura – La lista è lunga. Vanno aggiunti i 5,2 milioni di spese per l’organizzazione dell’emergenza sanitaria, i tre milioni di contributi alle case anziani, e altri tre milioni su diverse altre voci di spesa. «Sempre in relazione agli impatti del Covid – riprende Novaresi –, sul fronte dei ricavi, si prevedono minori entrate. Ad esempio un'entrata pari a meno 198,9 milioni di franchi per i gettiti fiscali. A cui si aggiungono 18 milioni in meno quale rinuncia alla tassa di collegamento, meno 12,3 milioni da imposte alla fonte, meno nove milioni sulla quota sul ricavo dell’imposta federale diretta…»

Quante “perdite”… – Anche in questo caso, le cifre fanno girare la testa. L’elenco delle “perdite” prosegue con un calo di 5,5 milioni di tasse del registro fondiario, meno 5,2 milioni nell’ambito della formazione professionale, meno 4,5 milioni di tasse della sezione circolazione, meno 4,1 milioni di multe per infrazioni alla circolazione stradale, meno due milioni di tasse sulle case da gioco e meno 12 milioni in altri diversi ambiti.

I timori per il futuro – Tutto questo, va ribadito, risale al punto della situazione fatto in un momento di tregua. Ora il Covid-19 ha ripreso a fare danni. E la spesa verosimilmente lieviterà ancora. Che impatto potrebbe avere tutto questo sul borsellino dei cittadini? Per recuperare i buchi causati dal Covid ci toccherà pagare più tasse nei prossimi anni? Il contribuente, già con l’acqua alla gola, adesso è preoccupato sul serio.   

Le tasse potrebbero salire – «Il Consiglio di Stato – conclude Novaresi –, nell’ambito del messaggio sul preventivo 2021, propone, per l’anno prossimo, di sospendere un parametro del freno al disavanzo. Nei prossimi mesi bisognerà monitorare la situazione. In questo senso il Consiglio di Stato ha dato avvio ai lavori per potere, se necessario, elaborare un piano di rientro con l’obiettivo di correggere progressivamente i disavanzi nell’ottica di raggiungere nuovamente un equilibrio finanziario nel medio periodo».

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