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MELANOIl caso Bastos e quei 16 milioni d'imposte comunali non pagate

23.07.20 - 09:21
È battaglia legale sui fondi bloccati alla società dell'uomo d'affari svizzero-angolano
Keystone
Il caso Bastos e quei 16 milioni d'imposte comunali non pagate
È battaglia legale sui fondi bloccati alla società dell'uomo d'affari svizzero-angolano
Le autorità fiscali elvetiche rivendicano uno scoperto di quasi cinquanta milioni. L'ultima sentenza del Tf nega lo sblocco dei fondi sequestrati, ma la vertenza non è chiusa

MELANO - Un buco come quelli da cui in Angola estraevano petrolio. Peccato che dalla voragine, il Comune di Melano difficilmente riuscirà a tirar fuori qualcosa. Quasi certamente non i 16 milioni di franchi di imposte che lo svizzero-angolano Jean-Claude Bastos de Morais non ha mai pagato alle casse comunali.

Milioni in tasse non pagate - Sulle traversie dell’uomo d’affari è tornato di recente il Tribunale federale con una sentenza in cui rigetta la richiesta della sua società, la Quantum Global, di sbloccare i suoi conti alla ex Bsi, finiti sotto sequestro delle autorità fiscali elvetiche a partire dal maggio 2018. Sì, perché a piangere non sono solo le casse di Melano. A reclamare tasse non pagate sono anche il Cantone (per 19 milioni), la Confederazione (13 milioni d'imposta federale diretta), la Città di Lugano (15mila franchi di imposte comunali) e il comune di Paradiso (70mila franchi di imposte).

Il braccio di ferro - La sentenza del Tf fa seguito a un doppio blocco dei beni della Quantum da parte dello Stato. La prima volta Quantum ne aveva rivendicato la proprietà, costringendo lo Stato al ritiro delle domande di esecuzione contro Bastos e la società, per non iniziare una costosa causa di rivendicazione. Dopodiché lo Stato ha nuovamente bloccato i beni, costringendo la società al nuovo ricorso. Ricorso che il Tf ha ora definito privo di diritto, non essendoci più esecuzioni pendenti contro Bastos. Nel braccio di ferro spicca il fatto che l’autorità non molla e continua a rivendicare i crediti.

Il Fondo angolano - Il caso Bastos deflagra con i Paradise Papers a fine 2017. Secondo le carte panamensi l’uomo d’affari, con la sua società Quantum, basata a Zugo, incassava ogni anno tra i 60 e i 70 milioni dal Fondo sovrano d’Angola che era riuscito, per amicizie, ad avere in gestione. A farne le spese, da un lato, il povero paese africano, ricco di greggio e di corruzione, dall’altro il fisco elvetico a più livelli.

Oggi negli Emirati Arabi - Da tempo Bastos non vive più a Melano, dove aveva preso casa sul lago attorno al 2005, al Tribunale federale risulta che oggi viva negli Emirati Arabi Uniti. Lo scorso anno il Ministero pubblico della Confederazione aveva archiviato tutti i procedimenti penali nei suoi confronti volti ad accertare eventuali reati ai danni del fondo sovrano. Su un altro binario corrono le procedure fiscali, il cui esito finale è ancora tutto da scrivere.

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