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GAMBAROGNOIl sogno che si trasforma in un incubo: «Il mio terreno oggi non vale un franco»

06.07.20 - 08:31
Aveva un progetto da favola: ora si ritrova con un pugno di mosche. Il “dramma” dell’architetto Federico Peter.
Fotomontaggio Tio/20Minuti
Il sogno che si trasforma in un incubo: «Il mio terreno oggi non vale un franco»
Aveva un progetto da favola: ora si ritrova con un pugno di mosche. Il “dramma” dell’architetto Federico Peter.
Vent’anni fa aveva acquistato un appezzamento con l’idea di costruirvi appartamenti di lusso. Nel frattempo quella è diventata zona non edificabile. Il sindaco: «Non è l’unico caso».

GAMBAROGNO - Una ventina di anni fa aveva acquistato un terreno a Fosano, nel Gambarogno, con l’idea di costruirvi una decina di appartamenti di lusso. Oggi si ritrova con un pugno di mosche. Quei 2400 metri quadrati sono stati trasformati in terreno non edificabile. Brutto affare per Federico Peter, architetto 62enne. «Mi sento preso in giro – racconta a Tio/20Minuti –. Qualcuno mi risarcisca. Chiedo una cifra pari a 900.000 franchi». 

Ricorsi su ricorsi – L’uomo sta facendo di tutto per “farsi giustizia”. Inoltrando ricorsi su ricorsi a tutte le autorità possibili. Di recente la sua vicenda è stata trattata anche dal Blick. «All’epoca – riprende – avevo speso circa 450.000 franchi per fare l’acquisto. Adesso quello spazio ne vale zero. Non posso fare nulla». 

Una perdita di tempo fatale – Una prima domanda di costruzione, inizialmente accolta, era stata presentata nel 2006. Ma all’epoca l’architetto, per questioni personali, aveva temporeggiato. Una perdita di tempo fatale. Perché in seguito gli scade la licenza edilizia. Non solo. Al momento della nuova domanda di costruzione, qualche anno più tardi, qualcosa è cambiato. «Vengo a sapere che non è più possibile costruire in quel posto». Il 62enne è furioso: «Ho speso un sacco di soldi in imposte, in ricorsi, in spese giuridiche».  

A tutela del paesaggio – A quanto pare Federico Peter è in buona compagnia. «Non è l’unica persona a essersi ritrovata in questa situazione – ammette Tiziano Ponti, sindaco di Gambarogno –. Il piano regolatore del 1985, pur essendo approvato dal Governo, non era conforme alla legge sulla pianificazione del territorio. In particolare considerando anche che la Confederazione ha emanato nuove direttive proprio in seguito a un voto popolare sulla tutela del paesaggio». 

Diverse situazioni analoghe – Tradotto: a un certo punto ci si rende conto che dalle parti di Fosano c’è troppo spazio edificato ed edificabile. «Il terreno del signor Peter è dunque diventato “non azzonato”. Certi terreni sono stati giudicati non urbanizzabili, e non sono stati confermati edificabili dal Comune. Non lo nascondo: abbiamo in ballo diversi ricorsi, per svariati milioni di franchi, legati a gente che ci chiede un risarcimento».  

Tre criteri fondamentali – Chi pagherà, eventualmente? «Il Cantone ha istituito un fondo di diversi milioni di franchi proprio per queste situazioni. Il cittadino ha sempre diritto di fare ricorso. Ma per ottenere ragione deve rispettare tre criteri chiave. Il suo terreno deve essere inserito in un comparto ampiamente edificato. Il proprietario, negli anni, deve avere pagato dei contributi di miglioria per l'urbanizzazione. E poi non deve mai essere mancata la buonafede».

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