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CANTONE«Pagati mille franchi al mese... dal Cantone»

23.06.20 - 16:15
La Lega attacca: lo Stato sovvenziona il dumping delle traduzioni. Ma forse le cose non stanno proprio così
tipress
I deputati della Lega in Granconsiglio
I deputati della Lega in Granconsiglio
«Pagati mille franchi al mese... dal Cantone»
La Lega attacca: lo Stato sovvenziona il dumping delle traduzioni. Ma forse le cose non stanno proprio così

BELLINZONA - Lost in translation, è il caso di dire. Il Cantone avrebbe ingaggiato per una serie di traduzioni linguistiche un'azienda in odore di dumping salariale. Lo afferma la Lega dei Ticinesi, che in un'interrogazione presentata oggi chiede lumi al Consiglio di Stato. 

Il Decs e la Cancelleria dello Stato - scrivono i deputati leghisti - avrebbero corrisposto circa 30mila franchi in due anni a una società di Lugano che, secondo indiscrezioni, pagherebbe i suoi dipendenti appena mille franchi al mese, per impieghi a tempo pieno. 

Una cantonata cantonale? Nelle traduzioni si perde sempre qualcosa. Nella fattispecie, non è chiaro se a perderci (la faccia, e i soldi) sia stato davvero il Cantone; o se la Lega si sia persa qualche passaggio.

Contattata da tio.ch/20minuti, l'azienda in questione tiene a mettere i puntini sulle "i". «Abbiamo rilevato questa società l'anno scorso» spiega il titolare, proprietario fra l'altro di una nota scuola di lingue di Lugano. «Dalla proprietà precedente, che era a un passo dal fallimento, abbiamo ereditato dipendenti e contratti». 

Effettivamente, tra i contratti ereditati ce n'è anche uno - «ma uno soltanto» - da mille franchi al mese. «Si tratta di un rimborso spese per una figura commerciale, che è pagata per il resto a provvigioni per un totale di 6-7mila franchi al mese» assicura il titolare. «Tutti gli altri dipendenti hanno invece contratti regolari, per gli insegnanti di lingue partiamo da 50 franchi all'ora».

La polemica si sgonfia, quindi? «Ben vengano le critiche al dumping, di cui siamo noi le prime vittime» conclude l'imprenditore. «Ma le polemiche devono colpire nel segno». L'ultima parola spetta al Consiglio di Stato. Che dovrà rispondere alle seguenti domande dei deputati firmatari. 

Le domande poste dall'interrogazione: 

 - I Dipartimenti e gli uffici dell’Amministrazione cantonale che si sono rivolti alla citata azienda erano o sono a conoscenza delle condizioni contrattuali che questa sembrerebbe proporre ai suoi collaboratori o potenziali tali? Come valutano dette condizioni?

- I Dipartimenti e gli uffici dell’Amministrazione cantonale che si sono rivolti alla citata azienda hanno eseguito alcune verifiche prima di conferirle i mandati? Se si, quali?

- Qualora i fatti segnalati dovessero corrispondere al vero, i Dipartimenti e gli uffici dell’Amministrazione cantonale che si sono rivolti alla citata azienda continuerebbero a farlo?

- L’azienda in questione è già stata oggetto di segnalazioni presso gli Uffici competenti? Se si, quali azioni sono state intraprese?

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