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Così un volpacchiotto ti può "bussare" alla porta

CANTONECosì un volpacchiotto ti può "bussare" alla porta

24.06.20 - 07:46
Scena dolcissima nella mattinata di sabato a Cugnasco-Gerra. Ecco il video.
Lettore Tio/20Minuti
Così un volpacchiotto ti può "bussare" alla porta
Scena dolcissima nella mattinata di sabato a Cugnasco-Gerra. Ecco il video.
Il 67enne Bruno Scamara si è ritrovato il cucciolo in giardino: «Abbiamo fatto molta attenzione a non toccarlo». La Protezione Animali: «Il lockdown ci ha aperto gli occhi».

CUGNASCO-GERRA - Dopo il cinghiale nel parco dei bambini di Ascona, ecco la volpe che ti "bussa" alla porta. L'episodio, dolce ed emozionante allo stesso tempo, si è verificato nella mattinata di sabato nei pressi dell'abitazione del 67enne Bruno Scamara, a Cugnasco-Gerra. 

Meravigliarsi con le dovute distanze – Il video mostra come il cucciolo di volpe si sia avvicinato in maniera incredibile all'essere umano. «Abbiamo fatto davvero tantissima attenzione a non toccarlo – spiega Scamara –. Anche perché non si sa mai come avrebbe potuto reagire. C'era il rischio che potesse essere portatore di malattie. O che magari poi la mamma lo abbandonasse. Anche i nostri gatti si sono comportati benissimo per fortuna». 

Voleva entrare in casa – A colpire Scamara, alcuni dettagli. «Il cucciolo è arrivato tranquillo come un cagnolino. Nessun segno di spavento. Ho chiuso subito le porte di casa perché voleva entrare. Si è messo davanti ai miei piedi e mi guardava. Come se volesse qualcosa da me».

Bevuta e riposino – Il volpacchiotto si presenta una prima volta attorno alle 9. Si abbevera pure dalla fontana della famiglia Scamara, come si vede nel video. «In seguito è tornato a mezzogiorno e voleva salire sulla panchina. Sentiva l'odore della carne che stavamo cucinando probabilmente. Poi se ne è andato. Non prima di avere fatto un pisolino tra i nostri fiori».   

Un tema di stretta attualità – Quanto accaduto al 67enne di Cugnasco-Gerra ripropone un tema di stretta attualità. Chi non ricorda il cinghiale Piggy, che nella scorsa estate si era trasformato in una vera e propria attrazione per gli avventori di un grotto del Luganese? «Un animale selvatico resta sempre tale – precisa Emanuele Besomi, responsabile della Società Protezione Animali Bellinzona (SPAB) –. Quindi, anche se innocuo, non ragiona. È istintivo. Se lo si tocca, può spaventarsi e può mordere. Il morso di una volpe, ad esempio, può causare varie infezioni. Oppure può portare la rogna, che fa ammalare poi i nostri animali domestici. Il comportamento della famiglia Scamara è stato corretto». 

Verso nuovi spazi – Il lockdown, legato al Covid-19, ha avvicinato ulteriormente gli animali selvatici all'essere umano. «È così – conferma –. Perché noi dovevamo stare a casa. E gli animali hanno dunque esplorato nuovi spazi. Ma c'è anche un altro aspetto da non sottovalutare. Siamo sempre così stressati che non ci rendiamo neanche conto di avere dei "vicini di casa meravigliosi". Gli animali c'erano già prima, ci osservavano di nascosto. Il lockdown in un certo senso ci ha aperto gli occhi». 

Convivere con la natura – Infine, alcuni consigli. «Il fatto che un animale selvatico ci renda visita è una cosa bellissima. Non deve però essere incentivato il rapporto tra animale e uomo. Se l'animale non risulta ferito, è inutile chiamare il veterinario o le società di protezione degli animali. Il mio suggerimento è semplicemente quello di godersi l'attimo. In fondo dovremmo imparare a convivere con la natura».

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