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È stata una domenica da lupi per i pompieri

LUGANOÈ stata una domenica da lupi per i pompieri

08.06.20 - 20:12
Pioggia a catinelle. Il vice comandante Mirko Domeniconi racconta: «Oltre 120 interventi nella nostra regione»..
Ti-Press/ Fotomontaggio Tio/20Min
È stata una domenica da lupi per i pompieri
Pioggia a catinelle. Il vice comandante Mirko Domeniconi racconta: «Oltre 120 interventi nella nostra regione»..
Meno colpite le altre zone della Svizzera italiana. L'intervento più delicato? Presso una palazzina di Paradiso.

Pioggia a catinelle, una domenica da lupi. E una notte, quella tra lunedì e martedì, forse altrettanto tosta. Pompieri di Lugano sotto pressione nelle ultime ore. A confermarlo è il vice comandante Mirko Domeniconi, intervistato su piazzaticino.ch

Quante chiamate avete ricevuto nella giornata di domenica? 
«Non posso essere preciso perché i dati sono cantonali. Nella fascia oraria di punta al 118 sono arrivate circa 400 telefonate. Per un totale di circa 120 interventi nel distretto del Luganese». 

Quali sono stati gli interventi più delicati a cui avete dovuto fare fronte?
«Probabilmente il più delicato l'abbiamo effettuato nei pressi di una palazzina di Paradiso. C'è stato uno scoscendimento di fango e di detriti. Un fenomeno che ha coinvolto e danneggiato la struttura abitativa che stava sotto. Creando una condizione di precarietà. Non era più possibile raggiungere due appartamenti. Una persona è stata evacuata». 

Queste emergenze comportano una gestione emotiva delle persone che vi chiamano. 
«È possibile trovare persone in panico o nervose. Evidentemente quando viene toccato il bene individuale si ha una percezione diversa di un'urgenza. La presa a carico della richiesta di soccorso inizia quando il cittadino compone il 118, con un ottimo lavoro da parte degli operatori. Cerchiamo di mantenere un contatto costante con chi ci chiama. A volte capita che le cose vadano a posto da sole».

Ci sono stati diversi scoscendimenti. Il territorio ticinese oggi è più fragile? 
«Non so darvi una risposta dal profilo geologico. Negli ultimi anni si sono verificati più smottamenti, è vero. I motivi possono essere diversi. Forse il cittadino è più sensibile di fronte ai problemi del territorio. E quindi chiama l'autorità più facilmente. È anche possibile che l'informazione a livello globale ci apra gli occhi su quanto potrebbe succedere di fronte a determinati eventi naturali».

Lei si occupa dei pompieri del Luganese. Come è andata questa domenica nelle altre regioni?
«Ho avuto contatti con gli altri colleghi. Salvo eccezioni, l'unica zona veramente colpita dal maltempo è stata quella del Luganese».

Le previsioni indicano precipitazioni forti anche per le prossime ore. Come vi state preparando?
«Siamo costantemente presenti in caserma. Siamo sempre pronti. Non vogliamo mai aspettare l'evento per potere reagire. Siamo in grado di potere gestire più eventi in contemporanea». 

Come pompieri sentite la gratitudine della gente?
«Sì. C'è una percezione di vicinanza. Sono davvero pochi i casi in cui la persona è a un livello di stress talmente elevato da trattarci male. Nella giornata di domenica alcune persone hanno dovuto aspettare anche più di un'ora. Ma non mi è arrivata alcuna segnalazione in merito a possibili accenni di nervosismo da parte della gente». 

 

  

 

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