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CANTONEAi medici non serve una seconda lingua nazionale

08.06.20 - 17:20
L'obbligo di questo requisito è stato reso nullo dal Tribunale federale
tipress (archivio)
Ai medici non serve una seconda lingua nazionale
L'obbligo di questo requisito è stato reso nullo dal Tribunale federale
Accolti, quindi, i ricorsi dell’EOC e di due cliniche private

LUGANO - Niente più obbligo di conoscere due lingue nazionali per i medici. Lo ha deciso il Tribunale federale accogliendo i ricorsi dell’EOC e di due cliniche private. Questi ultimi, infatti, si erano opposti contro la revisione della Legge sanitaria che ha imposto a tali professionisti l’obbligo di conoscere una seconda lingua nazionale.

Come si ricorderà, nell’ambito della revisione della Legge sanitaria adottata l’11 dicembre 2017, il Gran Consiglio, tra le condizioni per l’autorizzazione all’esercizio di una professione medica universitaria, aveva aggiunto il requisito dell’autonomia in una seconda lingua nazionale. Pur essendo consapevole della criticità dal profilo giuridico, aveva ritenuto che la legislazione federale in materia, che esige la conoscenza di una sola lingua nazionale, presentasse una lacuna che andava colmata. Il Parlamento aveva infatti ritenuto imprescindibile la conoscenza, per questi operatori sanitari, di una seconda lingua nazionale oltre all’italiano, così da garantire loro lo svolgimento in sicurezza delle proprie funzioni professionali nel Canton Ticino.

Nelle due sentenze parallele ora emanate il Tribunale federale conferma che le disposizioni federali in materia di requisiti per l’autorizzazione dell’esercizio della professione sono esaustive. Esso annulla pertanto il requisito della seconda lingua nazionale previsto all’articolo 56 cpv. 2 lett. a della Legge sanitaria.

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