
BELLINZONA - Come avete vissuto la scuola a distanza? Lo vuole sapere il Cantone per poter elaborare delle strategie per il prossimo futuro.
Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha infatti commissionato un'indagine presso tutti gli allievi, i genitori (o altre persone adulte che hanno accompagnato gli allievi in questo percorso), i docenti e le direzioni scolastiche della scuola dell'obbligo ticinese. Lo studio si propone di raccogliere i vissuti, le esperienze, le difficoltà e i bisogni emersi durante la scuola a distanza e il successivo rientro parziale in aula.
L’indagine sarà svolta da un gruppo interdisciplinare di ricercatori del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e prevede la raccolta di dati tramite questionari rivolti a tutti i soggetti coinvolti e la possibilità di approfondimenti tramite interviste e focus groups, con singoli o gruppi di persone che si saranno resi disponibili.
Un rapporto pubblico definitivo sarà prodotto entro il prossimo 24 agosto.
Gli obiettivi
- Documentare e analizzare il vissuto e le esperienze di docenti, allievi, genitori e direzioni scolastiche nelle fasi di insegnamento a distanza e di insegnamento parzialmente in presenza (periodo marzo-giugno 2020), al fine di identificare le buone pratiche, i punti critici, le potenziali misure di miglioramento e i possibili dispositivi di supporto da attuare nell’anno scolastico 2020-2021.
- Documentare e analizzare le prassi e i bisogni di formazione dei docenti delle scuole dell’obbligo ticinesi nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie nella formazione, al fine di identificare i possibili dispositivi di supporto e concepire un adeguato programma di formazione continua da proporre nell’anno scolastico 2020-2021 e negli anni seguenti.
- Documentare e analizzare i flussi di comunicazione, il contesto istituzionale e le condizioni lavorative generali e personali in cui le direzioni scolastiche e i docenti si sono trovati a operare durante la fase di emergenza, al fine di identificare buone pratiche, i punti critici e le potenziali misure di miglioramento.