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CANTONEPerché riportare gli ambienti naturali in città

03.05.20 - 09:35
Tutti i cittadini con un terrazzo, un giardino o con idee innovative possono partecipare al concorso "biodiverso"
WWF Svizzera
Perché riportare gli ambienti naturali in città
Tutti i cittadini con un terrazzo, un giardino o con idee innovative possono partecipare al concorso "biodiverso"

LUGANO - Il poeta e scrittore brasiliano Mario Quintana disse «il segreto non è correre dietro alle farfalle, ma è curare il tuo giardino affinché siano loro a venire da te».

Le città, nonostante siano sempre più compatte e il loro territorio sempre più costruito, sono ancora dei luoghi ricchi di ambienti variegati di piccole dimensioni idonei ad accogliere specie animali e vegetali, come dimostrato anche dallo studio “BiodiverCity” realizzato dall’Istituto federale di ricerca per foresta, la neve e il paesaggio WSL e dall’Università di Berna.

Giardini, balconi, orti estensivi, scarpate incolte al bordo delle strade, argini dei corsi d’acqua, zone ruderali e aiuole sono luoghi che possono, se ben gestiti e collegati tra loro, sia essere
ideali per ospitare specie anche in via d’estinzione, sia fungere da veri e propri corridoi ecologici in zone densamente urbanizzate. Se gestito in modo naturale infatti, in un giardino si possono censire in pochi anni fino ad un migliaio di specie (Sedlag 2000).

Il concorso “biodiverso”
Con il concorso "Giardini naturali - Piccoli e grandi paradisi!", l’Alleanza Territorio e Biodiversità e Pro Natura invitano tutti i cittadini con un terrazzo, un giardino o con idee innovative (come tetti piani, cassonetti per ortaggi di quartiere…) a ornare i propri spazi verdi con specie naturali e indigene. La condizione di base per partecipare è davvero semplice: gli spazi esterni devono qualificarsi come naturali. Bisogna scegliere quindi qual è la categoria che più si addice al proprio “paradiso” e iscriversi!

Creare un ambiente adatto per animali e piante autoctone non significa necessariamente lavoro in più, anzi, è il contrario. Spesso nelle aree naturali “meno” è meglio!

Anche quest’anno in onore del concorso ”Balconi di Farfalle”, diventato una categoria di “Giardini naturali”, viene proposto un fiore da conoscere, coltivare e proteggere. I semi della
splendida bocca di leone saranno inviati a tutti coloro che si iscriveranno al concorso. Si tratta di una pianta tanto bella quanto facile da coltivare e importante per la biodiversità infatti viene
considerata una “amica” delle farfalle.

Per partecipare al concorso basta scaricare le condizioni e il questionario dal sito www.pronatura-ti.ch/giardini oppure www.alleanzabiodiversita.ch, scattare al massimo cinque foto del proprio spazio naturale e inviare il questionario compilato e le foto entro il 31 maggio 2020 al seguente indirizzo: Concorso “Giardini e balconi naturali" Pro Natura Ticino Viale Stazione 10, CP 2317, 6501 Bellinzona oppure a giardini@pronatura.ch

Durante tutto il periodo del concorso i coordinatori sono disponibili per consigli sull’allestimento e sulle piante da privilegiare. Saranno inoltre felici di fornire idee per accompagnare gli iscritti nella creazione di nuovi paradisi. Alcuni suggerimenti sono già presentati sul sito internet www.pronatura-ti.ch/consigli

Gli ambienti naturali per invertire l’attuale situazione
I fondovalle e le zone pianeggianti del Ticino sono da molti anni sotto pressione a causa delle numerose attività umane. Espansione edilizia, ampliamento di aree industriali, costruzione di nuove infrastrutture sono processi che non accennano a diminuire. Le aree naturali protette presenti sul territorio sono importanti, ma da sole non bastano, infatti anche al loro interno la
biodiversità è sotto pressione e, in molti casi, tende a diminuire nonostante i molti sforzi intrapresi per interrompere questa tendenza. Queste aree sono spesso troppo isolate o piccole. Se si vuole cambiare la situazione, occorre quindi agire ricreando al più presto dei collegamenti fra le zone protette e gli ambienti naturali ancora presenti in modo che le diverse specie di piante e animali possano spostarsi liberamente e le loro popolazioni rafforzarsi. Visto il contesto territoriale in cui ci si trova ad agire, le zone abitate, così come quelle industriali, hanno un ruolo fondamentale.

Consigli “naturali”
#1
È meglio scegliere specie autoctone (indigene) per i propri spazi verdi in quanto essendo originarie del luogo hanno già subito la relativa selezione naturale, adattandosi nel migliore
dei modi al contesto. Così facendo, non solo si favorisce una maggiore biodiversità ma si riducono spesso anche i costi di gestione.
#2
Se si vuole avere un prato tosato, e nello stesso tempo permettere alle piante e agli insetti di completare il loro ciclo vitale, l’ideale è lasciare crescere almeno una striscia d’erba e non
falciarla finché ci sono dei fiori e il trifoglio (che arricchisce il suolo di azoto). Dove si utilizza il tosaerba invece, tosare ad un’altezza minima di 8 cm, una buona pratica che riduce la necessità di annaffiare, e lasciare l’erba finemente tritata sul terreno.
#3
Per favorire la natura bisogna rinunciare ad ogni tipo di veleno. Ma come fare allora? Molte piante hanno un effetto repellente contro certi parassiti dell’orto. Così il tanaceto, la lavanda, la calendula o, come nella foto, la cipolla e il timo, possono sostituire i tossici antiparassitari.
#4
L’illuminazione notturna delle città e delle zone abitabili è in costante aumentato, tanto da scombussolare il ritmo biologico degli animali attivi di notte. Le luci attirano certi insetti
notturni, soprattutto le farfalle, e ne provocano la morte per sfinimento oppure disorientano gli uccelli migratori. Quindi è buona norma spegnere l’illuminazione del giardino o del balcone quando non è necessaria o installare dei sensori di movimento.

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