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AGNO«Mai avrei pensato di organizzare una ricreazione online»

03.05.20 - 21:31
La scuola riapre dopo 58 giorni di pausa forzata e gli allievi tornano in aula lunedì prossimo
GLAMILLA
«Mai avrei pensato di organizzare una ricreazione online»
La scuola riapre dopo 58 giorni di pausa forzata e gli allievi tornano in aula lunedì prossimo
Sofia Leoni parla della sua esperienza di “docente a distanza”.

AGNO - Sofia Leoni, insegnante di scuola elementare dal 2008 e mamma di un bimbo di 4 anni, ha lavorato intensamente durante il “lockdown” come tutti i docenti in Ticino, cercando di stimolare l'attenzione dei suoi alunni con fantasia e affetto.

Come valuta questa esperienza di scuola a distanza?
«È stata senza dubbio una nuova modalità di insegnamento per tutti, che definirei “didattica d'emergenza” proprio perché improvvisa e unica per il sistema scolastico. A noi docenti è stata chiesta una reazione rapida e quanto più possibile efficace per rispondere ai nostri compiti formativi ed educativi».

Come hanno lavorato gli allievi?
«Bene. Il Ticino concede a ogni docente una libertà didattica e questa responsabilità è stata confermata anche nella fase di insegnamento a distanza, con una modalità di comunicazione con bambini e famiglie stimolante e costruttiva, come è stato il caso nella mia scuola di Agno. Per insegnare bisogna emozionare. E il fatto di essere in contatto audiovisivo con i miei allievi, a differenza di chi ha dovuto scegliere uno scambio cartaceo di informazioni, è stato un vantaggio non indifferente».

Ha dunque prevalso l'online?
«L'impatto è stato sicuramente considerevole, i bambini hanno potuto superare certi confini altrimenti invalicabili in aula. La sfida di questa didattica a distanza è stata proprio quella di suscitare interesse e motivazione con l'ausilio di uno schermo. La scuola è contatto, sguardi, partecipazione, ovvero presenza. I mezzi digitali ci hanno permesso di accorciare le distanze e, in qualche modo, di farci vedere».

Qual è stata la difficoltà maggiore in questo “lockdown”?
«Sicuramente la durata. Se avessimo dovuto affrontare un periodo di un paio di settimane, avremmo inviato solo degli esercizi di allenamento. Ma davanti a una pausa così lunga e complessa è stato importante proseguire con i vari percorsi d'apprendimento, preparando materiali didattici particolari e “impegnativi”».

Personalmente, cosa le ha dato la scuola a distanza?
«Mi ha ribadito che i metodi sono in continua evoluzione, specie in uno stato di necessità come questo. Mai avrei pensato di dover registrare su youtube le storie da raccontare ai miei bambini o invitarli a svolgere un compito di lettura facendosi riprendere dalla mamma con il telefonino. Ho potuto introdurre nuove regole per cercare di stimolare la mia classe e per aiutare tutti a sentirsi, anche a distanza, membri dello stesso gruppo. Sono felice che il mercoledì pomeriggio abbiamo potuto organizzare una ricreazione in videoconferenza, si è rivelato un momento di gioia per tutti perché ci siamo visti e ci siamo sentiti vicini».

E i genitori l'hanno aiutata?
«Questo sistema di studio da casa ha richiesto la presenza di un adulto al fianco dei propri figli, una figura fondamentale che il bambino a scuola identifica normalmente nel docente di riferimento, che in questa modalità è invece diventato il genitore. Il docente è passato in secondo piano pur rimanendo il regista dell'intera squadra. È questo il nuovo equilibrio che abbiamo dovuto trovare nell'interesse di tutti. I genitori hanno dato il meglio con le loro modalità, soprattutto chi ha seguito due o tre figli. Noi docenti siamo molto grati alle mamme e ai papà che ci hanno dato tanta energia per portare avanti questo particolare progetto. La lontananza ha costituito una difficoltà reale per ogni allievo e anche il ruolo delle operatrici per l'integrazione, che desidero ringraziare, è stato di grande aiuto».

La filastrocca per il rientro a scuola
Due maestre felici di ritrovare presto i loro allievi. Una filastrocca dedicata anche ai genitori e a tutti coloro che hanno contribuito a preparare questo rientro:

Brilleremo anche così

Dopo 58 giorni rieccoci qua. Oggi parte la scuola a metà. 

Non è proprio l’inizio sognato. Il virus un po’ tutto ha cambiato. 

Metà del tempo, metà degli amici. Noi siamo comunque felici! 

La maestra sembra tutta intera. Speriamo lo resti dal mattino alla sera. 

Entro in aula un po' spaesato. Qual era il mio posto? L'ho scordato.

Ecco arriva un altro bambino, quanto vorrei poter stargli vicino. 

Ma siamo ancora in “pandemia”. Che parola brutta, mamma mia! 

Arriviamo tutti a scaglioni, ci misurano la febbre: che rivoluzioni! 

Ognuno ha un banco e mille emozioni. 

Chissà Diego in che gruppo è finito... Speriamo con me: è il mio miglior amico! 

Ma se non c’è, pazienza! Lo sentirò vicino in videoconferenza.

Ci laviamo le mani con molta cura. Ma la distanza tra noi come si misura? 

Una cosa il virus non ha cambiato, se io ti guardo, tu mi guardi, il sorriso vien sempre ricambiato. 

Sono sguardi che scaldano il cuore: siamo tornati, che splendore!

Parliamo, ridiamo, che bello essere qua. "È tornato al lavoro anche tuo papà?"

In classe portiamo zaini pesanti: compiti e pensieri son stati tanti.

La maestra tesoro ne farà... forse questa sera la mia testa peserà la metà della metà.

A casa non è stato facile studiare. Ti distrai e in un attimo inizi a giocare. 

Ecco, ora siamo tutti arrivati. Iniziamo la lezione un po' agitati. 

La maestra è sempre lei, ci sorride, ci chiede come stiamo. 

Come sempre ha un libro in mano. Ci tuffiamo nelle pagine E RICOMINCIAMO. 

Noi siamo ancora qui e brilleremo anche COSÌ.

SOFIA LEONI E MARTINA CATERINO

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