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LUGANOLa recessione in Svizzera sarà a macchia di leopardo

24.04.20 - 14:36
Uno studio condotto da economisti di UBS rivela quali aree saranno colpite
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Fonte ATS
La recessione in Svizzera sarà a macchia di leopardo
Uno studio condotto da economisti di UBS rivela quali aree saranno colpite

LUGANO - La recessione causata dall'attuale pandemia colpirà l'intera Svizzera. Chi più chi meno. E ovviamente anche il Ticino. Soprattutto il Mendrisiotto appare più esposto rispetto al Luganese, seguito subito dal Locarnese. Questo almeno stando a uno studio condotto da economisti di UBS pubblicato oggi.

Gli esperti della banca, come molti loro colleghi, prevedono le maggiori perdite nelle regioni fortemente dipendenti dall'attività turistica. Rispetto all'anno scorso, il valore aggiunto lordo complessivo di questo settore dovrebbe calare di almeno il 35%.

Anche altri rami, come quelli orologiero, dell'intrattenimento e dei servizi alla persona, saranno fortemente sotto pressione. L'industria dovrebbe essere in grado di resistere meglio alla crisi, anche se avvertirà in modo marcato le conseguenze.

Nel resto della Svizzera -  A livello regionale, l'evoluzione dipenderà in gran parte dall'importanza dei vari settori economici nell'economia locale. Nell'arco giurassiano - e in particolare nei cantoni di Neuchâtel, Giura e Soletta, ma anche nel Giura vodese - più della metà dei posti di lavoro si trova in settori a rischio, come quello orologiero. Nella Svizzera orientale, le flessioni più forti si registreranno probabilmente nelle aree con molti impieghi nell'industria. La quasi paralisi del turismo colpirà invece soprattutto Grigioni e Vallese, secondo UBS.

Andrà meglio nelle grandi città -  Meno colpiti i grandi centri, come Zurigo, Basilea e Berna, dove la percentuale di posti di lavoro legati ai settori più esposti è inferiore: non sfuggiranno alla recessione, dato che un terzo dei posti di lavoro sono in queste attività, ma si farà sentire meno. Basilea resterà attrattiva per gli impieghi nella farmaceutica, mentre Berna a livello amministrativo. Alla luce dell'attuale situazione pandemica, gli specialisti si aspettano una stabilizzazione durante l'estate, ma non bisogna credere che ciò equivalga a una normalizzazione. Un possibile miglioramento della situazione è atteso entro il quarto trimestre dell'anno, e poi l'anno prossimo.

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COMMENTI
 

patrick28 3 anni fa su tio
Fateci andare in Italia. Dogane aperte ! Forza UE ! Sempre

miba 3 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Commento molto intelligente. Porta solo un po' di pazienza e vedrai che il tapiro d'oro, vista la situazione attuale, ti sarà inviato direttamente per posta :):):)

marco17 3 anni fa su tio
Sono come un meteorologo che dicesse che nei prossimi mesi farà un po' bello e un po' brutto e che probabilmente l'estate sarà più calda dell'inverno. Tanto valeva chiedere le previsioni economiche al mago Otelma.

vulpus 3 anni fa su tio
Risposta a marco17
Condivido. Siamo ingolfati da previsioni, da specialisti, da tecnici dei grafici. E tutti solo previsioni negative: dallo 0.1% al 7%. Magari ci saranno dei settori che perderanno ( sopratutto quelli inutili).Ma abbiamo constatato durante la pandemia di quante carenze ha la Svizzera. Dagli equipaggiamenti agli attrezzi, alle medicine, ai semplici guanti di protezione, senza dimenticare la logistica. Ce ne sarà da fare, se vogliamo riprenderci una certa autonomia. Altro che esportare tutte le produzioni . Sarebbe ora di fare comr Trump: favorire il rientro in patria di quelle aziende dei soliti furbetti che hanno delocalizzato per sfruttare manodopera e leggi permissive.
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