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Il rebus del ritorno degli studenti su treni e bus

CANTONEIl rebus del ritorno degli studenti su treni e bus

21.04.20 - 07:12
La riapertura delle scuole presenta grossi interrogativi su come gestire la sicurezza sui mezzi pubblici
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Il rebus del ritorno degli studenti su treni e bus
La riapertura delle scuole presenta grossi interrogativi su come gestire la sicurezza sui mezzi pubblici
Le FFS e Autopostale studiano un "concetto di protezione". Ma non rivelano quale. Il rischio è un forte aumento del traffico motorizzato privato. Gianini della Crtb: «Per tragitti brevi puntiamo sulla bici». Ferroni della TPL: «Differire le entrate in classe sarebbe una scelta intelligente»

BELLINZONA - Undici maggio: tutti in classe? Berna ha annunciato la riapertura delle scuole fra tre settimane, ma nulla trapela su come i mezzi pubblici riusciranno a trasportare gli allievi garantendo la sicurezza di tutti i passeggeri. La telescuola si può fare, il teletrasporto, purtroppo, non ancora.

Il bivio: più mezzi o passeggeri su più ore - «Non esistono ricette miracolose» è la risposta sincera di Simone Gianini, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese. «Se prendiamo - continua il municipale di Bellinzona - il numero di passeggeri, precedente al coronavirus, è evidente che per rispettare le distanze sociali o si moltiplica in misura anche elevata il numero di mezzi o si trovano soluzioni per distribuire i passeggeri su più ore».

Si lavora su "un concetto di protezione" - È un nodo che stanno cercando di sciogliere le principali imprese del settore. A cominciare dalle FFS, come spiega il portavoce Patrick Walser: «Stiamo lavorando con Autopostale ad un concetto di protezione. È ancora in elaborazione per cui daremo comunicazione più avanti». Per tutto il resto, aggiunge Walser, continuano a valere le misure indicate dall’Ufficio federale della sanità pubblica. 

TPL: «La scuola ci aiuti» - Il trasporto pubblico dovrebbe tornare a regime con l'orario il prossimo 11 maggio, anticipa Roberto Ferroni, direttore della TPL e della FLP: «Laddove è possibile aggiungiamo dei bus supplementari. Oggi, a regime ridotto, è molto più semplice perché abbiamo dei mezzi fermi». Dopo sarà più arduo, per cui: «Conteremo molto sulla responsabilità personale dell'utente». Quanto agli allievi, Ferroni, conta anche sull'intervento della scuola stessa: «Differire gli orari di entrata in classe potrebbe essere una scelta molto intelligente». In cima ad ogni considerazione, sottolinea Ferroni, «sarà comunque messa la salute dei nostri autisti e dei passeggeri».

In bici, dove si può - Le bocche sono di fatto cucite su come verrà fatta rispettare la distanza tra gli utenti. «Si è in attesa di direttive da parte dell’Ufficio federale dei trasporti sulle misure di sicurezza nel trasporto pubblico» conferma Gianini. «Ma forse questo è il momento, per i tragitti brevi e pensando alla mia città, di puntare sulla bicicletta».

Primo rischio: più auto in strada - C’è poi l’aspetto della fuga dai mezzi pubblici, già in atto. «C’è da aspettarsi, per i prossimi mesi e fintanto che non ci sarà un vaccino, una certa ritrosia nell’utilizzo del trasporto pubblico - dice Gianini -. E questo non sarebbe bene se dall’11 maggio molti più allievi del solito dovessero andare a scuola accompagnati in automobile».

Altri passeggeri in fuga - E se invece gli studenti all’auto dei genitori dovessero preferire bus e treni… Secondo Fabio Canevascini, presidente dell’Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici -Sezione ticinese di Pro Bahn, non è da escludere un’ulteriore erosione dei passeggeri adulti: «L’eventuale ritorno degli studenti sui mezzi pubblici aumenta l’incertezza. La nostra preoccupazione più grande oggi è come recuperare, passata l’emergenza, quell’utenza che oggi al bus o al treno preferisce l’auto. Non basteranno certo i 15 giorni offerti da Alliance SwissPass agli abbonati».

La salute del personale - Ultima, ma non meno delicata, è la questione della salute di chi sui mezzi pubblici lavora. «Finora le aziende di trasporto hanno adottato delle misure per tutelare il personale» sottolinea Angelo Stroppini, segretario sindacale del SEV (il Sindacato del personale dei trasporti). Dovessero riaprire le scuole, osserva, «una delle problematiche maggiori sarà il mantenimento della distanza sociale sui treni, ma anche sui bus. Questo pone delle preoccupazioni, perché di fatto risposte a questo quesito non ci sono ancora. Non posso immaginarmi un ritorno a quella normalità in cui i treni Tilo e gli autobus erano sovraffollati. E nemmeno dovrà essere».

Lascia o raddoppia - Alla fine le ricette si riducono ad una sola: «Si potrebbe - ipotizza il segretario del SEV - pensare a un raddoppio dell’offerta. Ma, se prendiamo i treni, le tracce sono già sature e anche per i bus non sarebbe così evidente. Ma altre soluzioni non ne vedo». Quanto all’efficacia di altri mezzi protezione, Stroppini non si esprime: «Non sono medico e non so quindi se un treno pieno di persone con la mascherina sia sicuro».

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COMMENTI
 

lollo68 3 anni fa su tio
La metà dei morti è avvenuta nelle case anziani! Dai commenti sembra che appena usciamo di casa veniamo contagiati. Calcolate la percentuale di morti in proporzione alla popolazione: poi analizzate l'età dei defunti. Riaprite le scuole dando la possibilità a chi è a contatto con persone a rischio, tra docenti e allievi, di stare a casa. I miei figli saranno i primi ad andarci e non vedono l'ora.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a lollo68
Concordo, nel link in seguito si nota un grafico della fatalità per età. Diciamo che potrai trarre le tue conclusioni riguardo le persone dalla quale stare alla larga. Concordo con tutti che parlare di morti e malattie non è bello, e far notare che anche l'economia ha un suo peso non porta alcuna gratificazione. Gli esperti di settore fanno già dei paragoni fra la crisi che seguirà il lock down con la crisi del '29. Consiglio di leggere e visionare foto sulle conseguenze che ha portato 90 anni fa la grande depressione. Diciamo che il coronavirus non è l'unico fattore da considerare in questa situazione, potessi farei il possibile per evitare di prenderla due volte nel sedere, prima con un virus e dopo con una crisi economica. ((https://www.corona-data.ch/))

lollo68 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Era da tanto che non guardavo i grafici. Non mi ricordavo che ci fosse quello in base all'età. Da casalinga non sono colpita direttamente a livello economico, ma visto che stavo cercando un lavoro a tempo parziale ora sarà "mission impossible".

Mag 3 anni fa su tio
Quello che vedo dai commenti sono tanti "pusillanime" a cui piacerebbe vedere che anche tutti gli altri lo fossero ... esattamente come agiscono gli estremisti.

Arciere 3 anni fa su tio
Risposta a Mag
2,5 milioni di contagi, 170'000 decessi in meno di tre mesi e c'è ancora gente come te che non capisce un tubo. Non hai proprio capito niente; niente. Ganassa!

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Se vuoi stare a casa fallo pure, non so che lavoro fai, io per esempio non percepisco niente da nessuno e punto sul lavoro al più presto, se tu hai la paga al 100% assicurata ti capisco ma anche te devi capire noi, altrimenti verremo a fare colazione, pranzo e cena da te, per un qualche mese. In più ci dai anche la paghetta, almeno 100.- al giorno.

Um999 3 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Non difendo nessuno e non vorrei risultare contro corrente, ma i numeri attualmente su 7 miliardi di abitanti su questo pianeta ha toccato lo 0.05% e anche meno. Quindi bisognerebbe guardare la realtà in modo trasparente e non in modo allarmistico e catastrofistico. A scanso di equivoci non di sentenze, leggo i numeri e rapporti, mi sa di una prova di dittatura a livello mondiale e soprattutto per quei paesi definiti democratici e sviluppati.

Arciere 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Va bene, constato che un mese a casa ha già spappolato il cervello di alcuni su questo blog. Prego, conoscete la porta di uscita. Ma fosse per me esigerei una discarica firmata, che in caso di contagio vi arrangiate da voi e asfissiate lentamente nei vostri cari uffici e non andiate a scassare i maroni a un personale sanitario estenuato, in ginocchio, che rischia la propria vita per salvare incoscienti come voi altri, che sembrano non avere un centesimo da parte per stare tranquilli il tempo necessario. Quasi tutti avranno diritto a delle indennità, alla peggio c'è l'assistenza sociale. Non siamo in Zimbabwe. Ma voi preferite uscire in piena pandemia e andare a contagiare a vostro turno chi vi sta intorno. Buon viaggio! $$$... Povero mondo!

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Ti rigiro la domanda: Saresti disposto a firmare un foglio nella quale rinunci al tuo salario per rimanere a casa al sicuro?¶ Nello stato attuale la Confederazione ha la possibilità di astenerti da questo quesito, anzi ti da soldi a fondo perso senza problemi. F/A-18 invece essendo imprenditore quei soldi dovrà restituirli, fortunatamente senza interessi. Il fatto è che i soldi non sono infiniti (per lo meno il valore che rappresentano), quindi non si può pensare, nemmeno nella ricca Svizzera, di proseguire a lungo con questo trend. Difatti generalizzando al massimo i soldi sono un mezzo di scambio, te dai il tuo tempo per soldi, poi scambi i tuoi soldi per beni e servizi (per la quale altri hanno dato tempo e via dicendo). Se te non dai il tuo tempo, non puoi pretendere all'infinito che ti venga regalato del denaro, nemmeno durante questo periodo storico.

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Arciere si guarda bene da dire come fa a vivere, od è figlio di papi, oppure è dipendente pubblico oppure è un troll.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Sinceramente non mi pongo alcun quesito sulla vita di Arciere.¶ Io so solo che il valore che attribuiamo al denaro qualcuno lo deve dare, perché altri possano averlo senza la necessità di lavorare (disoccupazione, assistenza o donazioni che il governo si diverte a fare). Pertanto più soldi vengono dati, in particolar modo in questo periodo e più le persone produttive dovranno darne allo stato (ergo tasse). Quindi più lavoriamo oggi, e meno dovremo lavorare domani. A meno che ovviamente chi ha preso soldi in questo periodo, non si offra di ridarli come saranno tenuti a fare gli imprenditori nei prossimi anni.¶ Questo ovviamente non considerando il periodo duro che ci attende nei prossimi anni. Stare a casa ad alcuni piace, ad altri meno, ma non dimentichiamoci che tutto ha un prezzo, sta a noi decidere quanto sarà salato (in genere più ai politici, ma così suonava più filosofico). Ovviamente però i geni di turno faranno pressioni per scaricare la fattura a chi meno beneficia di questi aiuti statali, cioè i ricchi e gli imprenditori. Oramai la favoletta di Robin Hood che prende ai ricchi per dare ai poveri è ancora troppo in voga.

Arciere 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Guarda che non stiamo parlando della mia situazione né della tua né di quella di pincopallino. Se ti piace parlare di te, affari tuoi, io sono qui per commentare gli articoli che leggo, il resto non riguarda nessuno, ci mancherebbe. Non siamo d'accordo, nessuno ne muore. Trovo semplicemente che è da stolti uscire ora. Se sei indipendente avrai diritto a dei sussidi, se sei impiegato riceverai il tuo stipendio (in principio) o prestazioni dalla disoccupazione. Ma riaprire tutto quando la linea dei contagi e dei decessi è in piena ascesa, tutta dritta senza il minimo scarto né accenno di calo o almeno di stasi, è da scervellati. Se finisci all'ospedale intubato non avrai né i tuoi soldi né la salute; bell'affare. Qui è una questione di buon senso e di senso delle priorità. Poi la bistecchina, invece di mangiarla tutti i giorni, la mangi una volta alla settimana; il resto patate, pasta, riso, cervelas, insalate, frutta, latticini, prodotti budget come fanno in tanti in tempi normali. Che poi solitamente non sono i poveri a piangere miseria, ma la gente che compra l'ultimo smartphone ogni sei mesi e viaggia in auto in leasing perché avrebbe vergogna di guidare un'auto d'occasione da tremila franchi. Conosco un po' la gente, sai. Con questa ho chiuso.

fromrussiawith<3 3 anni fa su tio
Berna ancora una volta non utilizza l'approccio precauzionale; proprio perché non si conosce il virus, ne quanto contagiosi possano essere i bambini verso gli adulti, bisognerebbe, come credo altri paesi hanno fatto, chiudere fino ad agosto. Si dovrebbe continuare online, o come in Australia attraverso un canale televisivo che giornalmente fanno lezioni. Poi utilizzare le settimane di giugno per eventuali esami scritti, in modo tale che vi sia spazio per numeri contenuti di studenti con la necessaria distanza. Se si sbaglia aprendo le scuole subito, si potrebbe soffrire un'altra chiusura economica che rischierebbe di mettere in ginocchio l'economia Svizzera in modo definitivo. E forse un errore tale aprirebbe definitivamente gli occhi degli svizzeri più testardi, di quanto la Svizzera sia un paese esclusivamente dedito al danaro

phys 3 anni fa su tio
42 ore in classe alle medie con 18 scatenati ti spari, poi vorrei vedere gli allievi stare in aula dalle 8 alle 17, me ne accorgo ora che ho i figli a casa. Inoltre, in maniera autocritica, ci vorrebbero anche i genitori degli anni '50.

F/A-18 3 anni fa su tio
A proposito di trasporti pubblici come bus, treni, aerei e quant’altro, si è puntato tutto su questo sconvolgendo le città, basta vedere il PVP di Lugano, e poi si scopre che su questi mezzi è meglio non puntare. Complimenti. Per le scuole idem, classi sempre più grandi e sempre meno gestibili tipo 24 allievi per classe, se si puntava su classi con 18 allievi era più facile sdoppiarle e formare delle mini classi da 9 più il docente, un banco si ed un banco no e poi dai, questi docenti che a tempo pieno tirano in sieme 22 ore da 50 minuti...., ma fateli lavorare 42 ore almeno, importante è anche la presenza, ed insistere con materie formative tipo la storia, la civica, ecc..., la scuola deve tornare come negli anni 50 con la bacchetta da tirare sulle mani e la divisa uguale per tutti.

francox 3 anni fa su tio
Gli allievi che vivono con persone a rischio non dovranno andare a scuola. Chiaramente tutte le persone a rischio la pensano così e dovrebbe essere ovvio anche per gli altri.

francox 3 anni fa su tio
saranno deserte

ctu67 3 anni fa su tio
FFS ... magari si può andare a scuola dalle 22.00 alle 04.00 cosi non sarebbe male ...

phys 3 anni fa su tio
Risposta a ctu67
Ma quanti allievi delle elementari e medie prendono il treno per andare a scuola?! Penso ben pochi.... NON CAPISCO DI COSA STIATE DISCUTENDO!!

phys 3 anni fa su tio
Risposta a ctu67
Allievi delle elementari e delle medie che prendono il treno, ma ce ne sono?! NON CAPISCO DI COSA SI STIA DISCUTENDO!!

skorpio 3 anni fa su tio
Elementari e medie per 1 mese...liceo commercio etc x 1 settimana....x cosa? Perche rischiare x cosi poco tempo? Lasciamo queste cag*** agli svizzeri tedeshi!!

Arciere 3 anni fa su tio
Questa frenesia di riaprire tutto in fretta e furia e a tutti i costi... Prendere tanti rischi mandando a scuola allievi per un mese e mezzo circa... Per far cosa? Ormai è più di un mese che la gente sta a casa. L'anno scolastico 19-20 è chiuso, facciamocene una ragione. Con tutte le possibilità tecnologiche disponibili, mi pare che la riapertura delle scuole sia veramente fra le meno urgenti e fra le più arrischiate stupidamente. Stanno studiando la sicurezza sui mezzi pubblici. Stanno studiando. Per quando? E cosa vorrebbero trovare come idea geniale? Un bus pieno è un bus pieno, altro che distanza sociale! Fra neanche due mesi saranno le vacanze scolastiche in ogni modo. Allora piantiamola lì con le cavolate.

Um999 3 anni fa su tio
Quindi adesso c’è il problema se troppe persone dovessero utilizzare i mezzi pubblici? Forse troppe persone con mezzi propri in giro? Ma su cosa ci si concentra: sull‘attacco al virus o alla persona? Il dubbio è forte.

Clo 62 3 anni fa su tio
Detta in maniera dialettale, non tiriamola alla lunga più del dovuto. Il vero problema è che la gente si è abituata troppo velocemente alla nuova maniera di vita. Ricordiamoci che i famosi esperti ci dicono che uno su dieci è morto di Covid!!!

tip75 3 anni fa su tio
i mezzi pubblici erano già strapieni negli anni 80-90 cosa è cambiato?solo il prezzo

tip75 3 anni fa su tio
questo è il risultato di tanti anni di politica fatta male, ci avete fatto pagare tutto a prezzo d oro senza mai veramente sviluppare il settore dei mezzi pubblici che in ticino non ha mai funzionato, in quanto pochi cari e strapieni, ora con questa problematica vi viene sbattuto in faccia ciò che tutti e dico tutti sapevano già! bisogna investire signori non solo fare cassa, fate molto ma molto di più non solo fare multe

francox 3 anni fa su tio
Rischio grande per solamente un mese di scuola. A mon avis, il santo non vale la candela.
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