Cerca e trova immobili
«Mio figlio bloccato in caserma da 5 settimane. Sono come bombe innescate»

LUGANO/COIRA«Mio figlio bloccato in caserma da 5 settimane. Sono come bombe innescate»

17.04.20 - 06:38
La madre di un milite ticinese in ferma nei Grigioni si sfoga: «Non li informano su quando potranno tornare»
Keystone
«Mio figlio bloccato in caserma da 5 settimane. Sono come bombe innescate»
La madre di un milite ticinese in ferma nei Grigioni si sfoga: «Non li informano su quando potranno tornare»
E aggiunge: «Perché c'è un ufficiale che tutte le sere va a casa e poi rientra tra i soldati?»

LUGANO/COIRA - “Più si osservano le istruzioni e prima torneremo! Insieme sconfiggeremo il coronavirus”. Se per molti questa è una guerra, sul sito di una scuola reclute di stanza nei Grigioni scrivono di essere pronti a combatterla. 

Il guaio è che quel “prima torneremo” sta diventando maledettamente lungo. Tanto da spingere non una morosa, ma la madre di una recluta ticinese a lanciare un accalorato appello: «Mio figlio, come altri suoi camerati, da cinque settimane non torna a casa! Sono impiegati sette giorni su sette, con le pause ridotte all’osso». La donna aggiunge il dettaglio che «mangiano malissimo e vedo mio figlio prosciugarsi». Ma soprattutto sottolinea di sentirsi «impotente, perché vedo che questi ragazzi stanno soffrendo».

Lo sfogo potrebbe essere archiviato alla voce preoccupazione di mamma...  Se non che la genitrice critica il fatto che non tutti i soldati sarebbero confinati in caserma: «C’è un ufficiale che tutte le sere torna a casa dalla famiglia. E a Pasqua non si è visto per tutto il giorno. Dopodiché fa rientro in mezzo ai soldati senza usare la mascherina». Secondo quanto riferisce la recluta, durante l’istruzione non ci sarebbe rispetto per le distanze: «Quello che si vede fuori dalla piazza d’armi, davanti ai civili, non corrisponde a ciò che poi accade lontano dagli sguardi».

La quarantena a distanza dal Covid starebbe intaccando il morale della truppa: «Stanno scompensando un po’ tutti - sostiene ancora la madre -. Non ricevono nessuna informazione su quando potrebbero fare rientro definitivo in Ticino. Doveva essere per metà maggio, ma se l’epidemia perdura potrebbero trattenerli sino a fine giugno». Risultato: «Molti di questi giovani sono come bombe innescate. Pronti a scattare. Chiedo solo che venga dato loro il contentino di tornare per un weekend». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE