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Tutti a fare la spesa? «Non credo, i capelli bianchi portano saggezza»

CANTONETutti a fare la spesa? «Non credo, i capelli bianchi portano saggezza»

14.04.20 - 06:30
Il presidente dell'associazione terza età confida nel buonsenso, nonostante sia caduto il divieto per gli over 65.
Depositphotos - foto d'archvio
Tutti a fare la spesa? «Non credo, i capelli bianchi portano saggezza»
Il presidente dell'associazione terza età confida nel buonsenso, nonostante sia caduto il divieto per gli over 65.
«Questo virus deruba gli anziani del tempo. Soprattutto loro a cui per definizione ne resta meno».

BELLINZONA - A partire da questa mattina non è più valido il divieto per gli over 65 di andare a fare la spesa. Il Governo ha loro riservato la fascia mattutina, mentre il resto della popolazione è invitato a recarsi nei negozi dopo le 10. Come reagiranno i ticinesi? Ci sarà la corsa al supermercato? «Io spero di no - risponde Giampaolo Cereghetti, presidente cantonale di ATTE, associazione ticinese terza età -. Mi auguro che non ci sarà un ammassarsi di gente nei negozi, tutti presi dalla ricerca del prodotto e poco attenti al rispetto delle distanze sociali».

La dimensione psicologica - Cereghetti fa parte della categoria delle persone a rischio. E ha un’idea ben chiara sulla misura tanto contestata. «La capivo, personalmente avrei comunque adottato un’autodisciplina». Ma uscire a fare la spesa per alcuni «è l’occasione per incontrare gente e magari scambiare una banale chiacchierata». Non bisogna tralasciare la dimensione psicologica. «All’anziano non piace essere trattato come un bambino. Forse all’inizio sono stati un po’ stigmatizzati, perché si pensava che il virus colpisse solo loro. È vero, “li vogliamo tutelare”, ma occorre avere una misura, tatto e un certo garbo».

«Isolati fino a dicembre» - La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che «le persone anziane potrebbero dover rimanere in isolamento fino alla fine dell'anno» per evitare ogni rischio di contrarre il virus. «Non si può immaginare di chiudere in casa fette davvero importanti della popolazione - dice dal canto suo il presidente di ATTE -. Ci sono già conseguenze sul piano fisico e psicologico. Figuriamoci segregarli per un’intera estate, magari in appartamenti che non hanno neppure il balcone».

Un virus che ruba tempo agli anziani - Quando si è anziani «si rivendica la capacità di essere autonomi, diventa un elemento fondante. Si parla spesso di “invecchiamento attivo”, “relazioni intergenerazionali”». Oggi tutto questo subisce una battuta d’arresto. «Gli anziani sono più toccati degli altri. Il tempo che gli resta è comunque per definizione più breve e la vita “sospesa” di adesso glielo sottrae. Il coronavirus per l’over 65 significa pure non vedere figli e nipoti. Qualcuno potrebbe chiedersi “quanto tempo avrò perso?”». Anche per questo Cereghetti parla di una «reazione di quasi ribellione» da parte di alcuni. Che rende complicato per le autorità «trovare l’equilibrio tra l’individualità e le misure di carattere sanitario che devono essere nette».

La saggezza dei capelli bianchi - I servizi di spesa a domicilio, comunque, continueranno a funzionare. E, almeno tra i soci dell’ATTE, gli anziani scontenti, quelli che si sentivano «eccessivamente puniti», sono una «netta minoranza». Tutti hanno apprezzato i giovani che si sono messi a disposizione. «Chissà che da questa triste situazione non ne esca una società più coesa», anche nel rapporto intergenerazionale. Per Cereghetti, dunque, non ci sarà la fila di anziani fuori dai supermercati. «Si dice che l'età porti saggezza - conclude -. Spero si possa capire che questa non sarà una situazione a tempo indeterminato. Sopportiamo ancora per qualche settimana, le cose non potranno che migliorare».

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