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CANTONEEmergenza virus: «Tante donne precarie. Non dimentichiamole»

03.04.20 - 14:29
Il sindacato OCST lancia un appello alla SECO e al Consiglio di Stato
Depositphotos (archivio)
Emergenza virus: «Tante donne precarie. Non dimentichiamole»
Il sindacato OCST lancia un appello alla SECO e al Consiglio di Stato

LUGANO - Prendere in considerazione la situazione precaria di molte donne assunte privatamente che non possono fare ricorso allo strumento del lavoro ridotto in questo periodo di crisi. A chiederlo alla SECO e al Consiglio di Stato ticinese è il sindacato OCST.

Donne delle pulizie, babysitter, governanti: «Si tratta nella maggior parte dei casi di lavoratrici, occupate presso più famiglie e, per questo, assunte e assicurate presso più datori di lavoro», scrive il sindacato sottolineando come la loro condizione le renda «più deboli», nonostante svolgano spesso un impiego quasi a tempo pieno, in quanto «non vengono assicurate per il secondo pilastro o per la malattia».

Analoga - scrive l'OCST - è la situazione delle mamme diurne e degli operatori delle mense scolastiche e dei doposcuola. «Non possiamo non ricordare che, anche se svolta in un ambito privato, è pur sempre un'attività economica, dato che genera un reddito e dato che esiste un rapporto di lavoro e vengono versati dei contributi. La concessione del lavoro ridotto nell'ambito della crisi del Coronavirus non dipende da ragioni economiche, quindi mal si comprende la discriminazione applicata a queste categorie, che peraltro offrono servizi preziosi», conclude l'appello del sindacato.

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COMMENTI
 

4cerchi 4 anni fa su tio
A questo punto puntiamo il dito alle badanti che percepiscono i soldi in nero...

4cerchi 4 anni fa su tio
Personalmente non ci voglio quei fenomeni dei sindacati per fare qualcosa. la casalinga non è mai stata riconosciuta. Ma di che cosa si parla. È una vera vergogna che nella Ch ricchissima pagano manager a fior di quattrini e alle donne casalinghe, intendo non quelle che girano col suv nei bar a fare aperitivi, ubriacandosi, lasciando vuota la tavola all arrivo del ramollito marito,ma quelle che accudiscono i figli, preparano pranzo e cena, stirano, non viene dato un cip. Ma per i profughi dell Afganistan allora si che si sperpera. Basta questo circo, e non servono i partiti, ma serve la testa, possibil mente con la materia grigia

Zico 4 anni fa su tio
una presa di posizione 'donnofoba'!

SosPettOso 4 anni fa su tio
...e per gli uomini che hanno lavori precari, su chiamata, via agenzia? Chiederete domani?

Um999 4 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Bravo ottima osservazione, oggi siamo un po‘ tutti precari chi più chi meno. Cercare di portare avanti una sola campana oggi è fuori tema e fuori contesto, non credo che oggi ci siamo in atto discriminazione mirate, oggi c’è forse la corsa alla sopravvivenza in certi ambiti.
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