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LUGANOCovid-19, l’inferno di Mariella, intubata a soli 29 anni

02.04.20 - 06:00
La giovane donna, appena uscita dalle cure intense, ringrazia il personale della Clinica Moncucco, dove è tuttora ricoverata
Mariella Montano
Covid-19, l’inferno di Mariella, intubata a soli 29 anni
La giovane donna, appena uscita dalle cure intense, ringrazia il personale della Clinica Moncucco, dove è tuttora ricoverata
«Sono sempre stata soggetta a polmoniti – spiega –. Il nuovo coronavirus, che attacca le vie respiratorie, mi ha beccata in pieno».

Intubata a soli 29 anni a causa del Covid-19. È successo a Mariella Montano, di Breganzona, appena uscita da 10 giorni di cure intense, presso la Clinica Moncucco di Lugano dove è tutt’ora ricoverata. «Ho vissuto un inferno – racconta –. Nei primi due giorni mi hanno tenuta sotto osservazione. Poi sono stati costretti a intubarmi. Ho dormito per oltre un giorno e il risveglio è stato traumatico. Mi mancava il respiro, mi sentivo soffocare. Per fortuna ora il peggio sembra essere alle spalle».

Mai trascurata in clinica – Mariella vuole innanzitutto ringraziare chi si è preso cura di lei. «Medici e infermieri della Moncucco sono stati eccezionali. Fenomenali. Si vede che fanno il loro mestiere con il desiderio di aiutare il prossimo. C’erano tanti casi, tante emergenze. Eppure, non mi hanno mai trascurata».

Categoria a rischio – Poi Mariella torna a parlare del nuovo coronavirus. «Io sono sempre stata soggetta a polmoniti. Rappresentavano un po’ il mio “tallone d’Achille”. Facevo dunque già parte di una categoria a rischio. E questo virus, che attacca le vie respiratorie, mi ha beccata in pieno».

Una situazione sottovalutata – Il problema principale, però, è un altro. E la 29enne non lo nasconde. «Come tanti, ho sottovalutato la situazione. Credevo che il virus potesse colpire solo le persone molto anziane e già gravemente malate. Sono uscita spesso con gli amici alla sera, come se niente fosse. Non so esattamente dove e in che modo io abbia preso il Covid-19».

I primi sintomi – Fatto sta che il 17 di marzo Mariella accusa i primi sintomi. Tosse. Febbre alta. Mancanza d’aria. «Per tre notti sono stata male. Poi ho chiamato il medico. E a quel punto è partito tutto l’iter che mi ha portata al ricovero».

«Non fate il mio stesso errore» – Dal suo letto d’ospedale la 29enne lancia un appello a tutti. «Quando vi dicono “state a casa”, non prendetela come una costrizione. È per il vostro bene e per il bene dei vostri cari. Uscite a fare una piccola passeggiata nei pressi di casa vostra, al massimo. Ma niente di più. Non spingetevi oltre. Non fate gli eroi. Questa storia finirà, ne sono sicura. Ma intanto bisogna ascoltare davvero le autorità. È il momento più delicato, si va verso il picco dei contagi e anche dei decessi purtroppo. Abbiate cura di voi stessi e delle persone che amate. Non fate lo stesso errore che ho fatto io». 

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