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Dall'industria alla sanità per aiutare nella lotta contro il coronavirus

CANTONEDall'industria alla sanità per aiutare nella lotta contro il coronavirus

31.03.20 - 08:08
La testimonianza di una 38enne del Luganese che ha deciso di mettersi a disposizione degli ospedali.
Tipress (immagine illustrativa)
Dall'industria alla sanità per aiutare nella lotta contro il coronavirus
La testimonianza di una 38enne del Luganese che ha deciso di mettersi a disposizione degli ospedali.

LUGANO - Sono oltre quattrocento i malati Covid-19 attualmente ricoverati nelle strutture ospedaliere ticinesi. E il numero è in aumento. Per fare fronte all’emergenza, il settore sanitario non è comunque rimasto a guardare: per rafforzare il personale a disposizione, nelle scorse settimane l’Ente ospedaliero cantonale aveva per esempio pubblicato un bando di concorso per personale infermieristico avventizio. Un appello al quale ha risposto un centinaio di persone, come ha di recente detto il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del DSS.

Tra queste si conta Laura*, una 38enne del Luganese da oltre quindici anni attiva nell’impresa di famiglia specializzata in componenti meccaniche. Ma che nel 2004 ha conseguito un diploma d’infermiera. «Quando ho visto il bando di concorso, non ci ho dovuto pensare nemmeno un attimo: ho subito preparato la candidatura per potermi mettere a disposizione dell’emergenza» ci racconta.

Sedici anni fa, al termine della sua formazione, l’esperienza di Laura nel settore sanitario era durato pochi mesi. «Ho lavorato nell’ospedale dove avevo fatto gli ultimi stage, sostituendo un’infermiera che era temporaneamente assente». Ma poi ha cambiato completamente strada, accettando di entrare a far parte dell’impresa di famiglia. «La passione per l’ambito infermieristico è però sempre rimasta» ci dice.

La risposta alla “chiamata” - Da qui la sua spontanea e immediata risposta alla “chiamata” giunta dal settore sanitario. Anche se non potrà stare proprio al fronte: «In questi anni non ho più praticato, ma un sostegno base lo posso sicuramente dare» assicura la 38enne, che dopo tanti anni dal diploma non si aspettava di tornare nella sanità. «Non ho mai avuto rimpianti per la scelta fatta sedici anni fa, anche se ogni tanto ci pensi».

«Al fronte ci sono molti genitori» - Per Laura il mettersi a disposizione è una scelta dovuta. «Quando hai vissuto anche in tempi lontanissimi l’esperienza delle cure, sai quanto impegno bisogna mettere in quest’attività». E ora, in piena emergenza Covid-19, è così più che mai. «Voglio poter dare il mio aiuto a chi sta lavorando» ci dice, ricordando che «in prima linea ci sono anche molti genitori, che stanno sacrificando la propria famiglia per dedicarsi agli altri». Se necessario, Laura si dice quindi pronta a entrare in azione.

*nome di fantasia

L'appello alle persone con background sanitario

Medici e operatori del settore sanitario che non sono ancora attivi sul campo, fatevi avanti! È l'appello che hanno lanciato nei giorni scorsi le autorità. Sul sito del Cantone dedicato al nuovo coronavirus (www.ti.ch/coronavirus) è infatti stato attivato un modulo per le persone che possiedono un background o dell'esperienza in ambito sanitario e che intendono mettersi a disposizione a supporto del settore socio-sanitario.

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