È quanto si evince dalle più recenti cifre dell'Ufficio federale delle strade
BERNA/LOSANNA - Il traffico? In Ticino, dove fino a poche settimane fa era il principale argomento di discussione in particolare quando alla sera si rientrava a casa dal lavoro, è ormai soltanto un ricordo. La pandemia di coronavirus, con la chiusura dei negozi in tutto il paese e il forte incremento dell'home working, ha infatti portato a una notevole diminuzione dei veicoli sulle nostre strade. E anche nel resto della Svizzera.
Un calo che si nota soprattutto nel traffico transfrontaliero con l'Italia: a Chiasso, dove prima della crisi del coronavirus oltre 50'000 auto, autobus e camion attraversavano ogni giorno il confine, il volume si è ridotto al 10-20%, come indicano dati dell'Ufficio federale delle strade (USTRA).
Tuttavia, con la limitazione dei transiti alla frontiera, i conducenti dei veicoli devono fare i conti con ingorghi ai valichi e con lunghi tempi di attesa.
Anche il traffico di transito alpino ha registrato una diminuzione significativa. Sulla A13 via San Bernardino e sulla A2 attraverso la galleria del San Gottardo, il calo è del 60-80%.
Nel resto della Svizzera - Il volume medio di traffico giornaliero sulle strade nazionali è al momento ancora del 60-70% del valore abituale, come mostrano le cifre attuali dell'USTRA. Su singoli tratti autostradali la flessione del traffico è ancora più evidente.
Le autorità del cantone di Vaud per esempio il 3 marzo hanno contato 96'000 veicoli sul tratto Morges-Ecublens dell'autostrada A1. Martedì erano circa 34'000, pari a un calo del 65%.
Anche il traffico abituale del sabato e della domenica è fortemente diminuito, ha indicato USTRA a Keystone-ATS: lo scorso week-end è stato la metà.