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LUGANONella casa anziani blindata: «Qui niente come prima»

27.03.20 - 08:00
Un "acquario" per le visite, videochiamate e teatro all'aperto. Cosa succede nella residenza più grande del Ticino
foto LIS
La "sala Cristallo": una famiglia in visita
La "sala Cristallo": una famiglia in visita
Nella casa anziani blindata: «Qui niente come prima»
Un "acquario" per le visite, videochiamate e teatro all'aperto. Cosa succede nella residenza più grande del Ticino

LUGANO - Il signor Emilio Moioli, 97 anni, ha rivisto sua nipote per la prima volta dall'inizio dell'epidemia attraverso una parete di vetro. Lui dentro e lei fuori, seduta a un tavolino. «È stato strano - racconta - ma bellissimo». Un "acquario" per le visite dei parenti era qualcosa di mai visto, finora, nelle case anziani ticinesi. 

La trovata è curiosa ma apprezzata. A Casa Serena - la più grande nella Svizzera italiana - è stata inaugurata la settimana scorsa, e c'è già la fila. «Bisogna prenotarsi - racconta Moioli - e rispettare il proprio turno». È il segno di un comprensibile successo, in un momento in cui le visite di familiari sono state annullate in tutte le case anziani del Ticino. 

«Il momento è difficile» ha spiegato a tio.ch/20minuti il direttore degli Istituti sociali di Lugano (LIS) Paolo Pezzoli. «Non volevamo tuttavia rinunciare al nostro impegno nell'apertura verso l'esterno». Così, una veranda di accesso al cortile comune è stata trasformata in un salotto arredato, con moquette, poltrona e tavolino. Ospiti e anziani comunicano attraverso due telefoni cord-less di servizio.

«È solo uno dei modi in cui stiamo cercando di reagire a una situazione di isolamento senza precedenti» spiega Pezzoli. Le sei residenze per anziani del Comune di Lugano hanno una capacità di 568 posti (174 Casa Serena). Le precauzioni anti-contagio sono ferree: distanze di sicurezza, divieto di assembramento oltre le cinque persone, contatti con il personale ridotti al minimo. «I nostri anziani sono al sicuro, il pericolo è semmai all'esterno, ma è chiaro che le loro abitudini di vita hanno subito un cambiamento radicale». 

La tecnologia aiuta per fortuna. Attraverso i tablet - ne sono stati acquistati sei appositamente - gli ospiti vengono messi in contatto con le famiglie. «Per molti è un'esperienza nuova, anche divertente e stimolante» racconta una delle animatrici che, a richiesta, assistono gli anziani nel collegamento. Video e foto vengono pubblicati ogni giorno sul sito internet (lugano-lis.ch) per «tenere sempre le famiglie aggiornate su quello che facciamo». 

Anche le attività di gruppo continuano, con le precauzioni necessarie. Striscioni realizzati dagli ospiti adornano le facciate con scritte di speranza («andrà tutto bene», «passerà e sarà più bello»). Prossimamente, nel cortile interno sono previsti persino degli spettacoli teatrali e di clownerie. Gli ospiti potranno assistervi dalle vetrate degli spazi comuni, al pianterreno e al primo piano. Il cartellone è in lavorazione, il LAC ha aiutato a reperire gli artisti. 

Insomma il signor Emilio e i suoi compagni avranno di che intrattenersi. Per scacciare la noia e la paura del virus. «Ne abbiamo viste tante, chi è arrivato alla mia età. Passerà anche questa - assicura - e speriamo presto». 

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