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ASCONAImmergersi nei nostri boschi, per trovare la serenità perduta

25.03.20 - 08:05
Siamo ancora capaci di fermarci? I ritmi frenetici della quotidianità possono causare seri problemi psicofisici
Paola Valchera
Immergersi nei nostri boschi, per trovare la serenità perduta
Siamo ancora capaci di fermarci? I ritmi frenetici della quotidianità possono causare seri problemi psicofisici

ASCONA - Il covid-19 ci ha obbligati a una pausa forzata, ma le passeggiate nella foresta sono concesse, mantenendo la dovuta distanza sociale e non allontanandosi troppo dal proprio domicilio: il forest bathing può essere la soluzione ideale per rilassarci in questo momento particolare. 

Paola Valchera, originaria di Malvaglia, ha un passato da sportiva d’élite nello sci di fondo ed è stata presidente di Ticino Cycling. Analista finanziaria, attrice teatrale amatoriale, maestra di Yoga, è ora anche guida di forest bathing.

Cosa è il forest bathing?
«Meglio iniziare da cosa non è. Non hai bisogno di un costume da bagno, non è una passeggiata botanica né escursionistica, non si tratta di abbracciare gli alberi (anche se nulla ti impedisce di farlo). È un'immersione nella natura per risvegliare i sensi e rallentare il ritmo, rafforzare la salute mentale e fisica. Un’esperienza sensoriale che permette di connettersi con l'ambiente e con se stessi, godendo del silenzio e dei suoni naturali».

Come si svolge una pratica?
«Si può fare con una guida o individualmente. Si cammina a un ritmo molto lento, percorrendo al massimo 1.5 km, tentando di disconnettersi dal ritmo frenetico e dallo stress della vita quotidiana, risvegliando i cinque sensi e “ripristinando” il perduto rapporto con la natura».

Dove si può praticare in Ticino?
«In ogni bosco. Quest’inverno ho organizzato delle passeggiate sul Monte Verità e, in collaborazione con Yoga al parco urbano di Bellinzona, a Campra, in versione ridotta. In futuro, quando la situazione sarà più stabile, proporrò delle passeggiate di gruppo anche a Malvaglia, nella zona di Piughéi, dove mi piacerebbe creare un percorso in cui le persone possono andare a fare pratica».

Quali benefici può portare?
«Tra i tanti si annoverano l’abbassamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, dell’ormone dello stress, del livello d’ansia e della depressione, e l’aumento della sensazione di benessere, dell’energia e del buonumore. Anche il sistema immunitario si rafforza e migliorano le capacità cognitive e l’apprendimento».

Chi può praticare?
«Tutti possono fare forest bathing. La guida adatta la passeggiata in base alle esigenze del gruppo e allo scopo che si vuole raggiungere: dal semplice rilassamento al ritrovamento di una pace interiore persa a causa dell’insostenibile ritmo della quotidianità».

Cosa l’ha spinta a diventare guida?
«Fondamentale è stato l’incontro con Marco Nieri, bioricercatore e trainer di forest bathing, nell’ambito del progetto di valorizzazione del monte di Piughéi. L’estate scorsa ho passato tre giorni ad assisterlo nelle misurazioni. Di ritorno in ufficio il lunedì mi ero scordata persino la password per accedere al pc… Fossi stata in vacanza per due mesi non avrei staccato la spina così. Ho deciso dunque di fare la formazione all’Oasi Zegna in Piemonte con il Forest Teraphy Institute».

Perché dovremmo riconnetterci con la natura?
«Dobbiamo recuperare la consapevolezza che la natura è la più grande ricchezza che abbiamo. Ha tanto da insegnarci e oggi più che mai abbiamo bisogno di fermarci ad ascoltarla».

Dal Giappone al bosco occidentale

«Nato in Giappone negli anni '80, lì il forest bathing è conosciuto come shinrin-yoku, una parola composta da foresta e bagno», spiega Paola. Nel 1982 il Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca giapponese ha promosso questa pratica con due obiettivi: dare valore alle foreste del paese, incoraggiarne l'uso e il godimento e combattere lo stress. «I primi benefici furono individuati negli anni 2000 da alcuni ricercatori, poi le ricerche si sono moltiplicate e si è scoperto il miglioramento della gestione dello stress e le ripercussioni favorevoli sull’organismo», continua Paola. Oggi la pratica, presente anche alle nostre latitudini, è sempre più in voga a livello mondiale: basti pensare che nel 2015 la Spafinder Wellness UK Ltd ha collocato il Forest Bathing al primo posto della top ten mondiale delle tendenze dei frequentatori di Spa e centri benessere.

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