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C'è posta per te, Mascia Cantoni sul Coronavirus

LUGANOC'è posta per te, Mascia Cantoni sul Coronavirus

23.03.20 - 08:04
È stato il volto più amato dell’allora Rtsi. Ha appena compiuto un importante traguardo e ora ha un messaggio per voi
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C'è posta per te, Mascia Cantoni sul Coronavirus
È stato il volto più amato dell’allora Rtsi. Ha appena compiuto un importante traguardo e ora ha un messaggio per voi

LUGANO - È stata la prima annunciatrice della RSI. Pardon, della Rtsi. Così si diceva in quegli anni.  Venivano chiamate le Signorine Buonasera. Poi altro che solo buonasera. Si è rivelata la più importante presentatrice, e in seguito anche autrice, regista e produttrice della nostra TV di Stato. Un titolo è rimasto nella storia: “Un’ora per voi”. Ma ha creato di tutto: è passata dal varietà, alle trasmissioni per bambini, fino a curare la regia di prosa e a dirigere i nomi più illustri del cinema, del teatro e della musica italiana.

 Mascia Cantoni è stata senza ombra di dubbio il personaggio più amato della nostra televisione. E dallo schermo televisivo a quello del computer il salto è breve. Munita di cellulare ha inviato il suo annuncio agli utenti per invitare i ticinesi a restare a casa, e spiegare come trascorrere il tempo libero tra le mura domestiche in questo periodo di clausura forzata.

Ha da poco compiuto 80 anni. Non si dovrebbe rivelare l’età di una Signora, ma un traguardo così importante (è nata il 5 marzo del 1940 e il suo esordio in tv avvenne a marzo del 1960) è passato troppo sotto silenzio e almeno da “mamma RSI” ci si aspettava qualche omaggio in più per colei che – insieme a tanti altri colleghi - ha contribuito a rendere grande la tv ticinese. Una tv che negli anni sessanta e settanta veniva vista fino a oltre Roma. Tanto che Mascia Cantoni è stata “rapita” per qualche anno perfino dalla Rai, dove ha presentato numerose trasmissioni televisive: il primo gioco a quiz “Chi ti ha dato la patente”, il “Disco per l’estate”, un eccezionale show musicale dal titolo “Musica da sera”. Una serie di successi sia in Ticino che in Italia che le hanno fatto vincere nel 1968 il premio come migliore presentatrice d’Europa. A proposito dei suoi inizi televisivi ha dichiarato nella sua biografia “Mascia da guerra”: «Avevamo l’umiltà di dire che non sapevamo fare niente e dovevamo imparare tutto a fare al meglio, documentandoci e guardando come facevano gli altri». Insomma una lezione di vita che vale sempre, anche di questi tempi.

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