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CANTONERistoranti e alberghi in grave difficoltà, GastroTicino chiede aiuto al Cantone

04.03.20 - 16:45
Riunita in assemblea straordinaria, la federazione ha adottato una risoluzione.
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Ristoranti vuoti a causa del coronavirus
Ristoranti vuoti a causa del coronavirus
Ristoranti e alberghi in grave difficoltà, GastroTicino chiede aiuto al Cantone
Riunita in assemblea straordinaria, la federazione ha adottato una risoluzione.
Fra le richieste al Consiglio di Stato: estendere il diritto all’indennità per il lavoro ridotto, abbassare o sospendere le tasse e prevedere un fondo d'emergenza

LUGANO - L'emergenza coronavirus tocca già oggi in modo «preoccupante» anche gli esercizi della ristorazione e albergheria. Per questo GastroTicino si è riunita in assemblea straordinaria e ha deciso d'inviare una risoluzione all'indirizzo delle autorità politiche cantonali. 

«Uno dei settori che da sempre ha svolto un ruolo economico e sociale tra i più importanti, è in ginocchio», è stato evidenziato. Le decisioni adottate da Confederazione, Cantone e da alcuni Comuni a tutela della salute pubblica portano infatti a una minore affluenza di clienti indigeni e di turisti. Con conseguenze dirette sulla cifra d’affari, ma anche sull’occupazione del personale.

Per questi motivi l’Assemblea straordinaria dei delegati ha votato oggi all’unanimità una risoluzione che autorizza il CdA di GastroTicino ad adottare ogni misura che possa aiutare il settore in questo momento di grave difficoltà. Inoltre sono state inviate una serie di richieste al Consiglio di Stato. In particolare: 

    1. Di non dimenticare uno dei settori più importanti per l’economia e la socialità, mettendo in campo misure idonee a tutelare la sopravvivenza di uno dei maggiori datori di lavoro del Paese.
    2. Di intercedere con il Dipartimento finanze ed economia (DFE) e con la SECO affinché per il settore della ristorazione e albergheria estenda il diritto all’indennità per il lavoro ridotto
      anche per persone con un contratto a tempo determinato. 
    3. Di adottare un provvedimento a costo 0, introducendo per esempio i buoni pasto Lunch-Check nell’amministrazione cantonale, così da favorire la ristorazione ticinese.
    4. Di esonerare per il 2020 gli esercizi della ristorazione e albergheria dal pagamento della tassa esercizi pubblici.
    5. Di sospendere per il 2020 la riscossione delle tasse sul demanio e sul suolo pubblico, interagendo con i Comuni e la Confederazione qualora non fosse competenza diretta del Cantone.
    6. Di intercedere con i Dipartimenti interessati e i Comuni, affinché riducano nel 2020 la tassa sui rifiuti.
    7. Di farsi portavoce per agire sui tassi ipotecari, bloccando per lo meno gli ammortamenti 2020.
    8. Di intercedere con le autorità federali per un abbassamento temporaneo (2020) del tasso IVA;
    9. Di prevedere un fondo di emergenza speciale e a medio/lungo termine per favorire la promozione della ristorazione e albergheria entro e fuori Cantone (copertura anche parziale dei costi pubblicitari che si assumono le associazioni di categoria), in collaborazione con Ticino Turismo.
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