È una riflessione che si pone come punto di partenza per definire il futuro del nostro territorio
LUGANO - Immaginate: siamo nel 2040 e da Lugano i collegamenti ferroviari verso Milano e Zurigo sono ancora più veloci. E non solo: nei nostri cieli ronzano voli privati a zero emissioni, droni per il trasporto passeggeri e dirigibili per crociere turistiche di lusso, che fanno tappa al riconvertito aeroporto di Agno. La città ha così trovato il suo posto al centro dell’Europa.
Questo è lo scenario di Lugano Moves, una riflessione per il 2040 elaborata dallo studio di design Sketchin di Manno in collaborazione con l’istituto di ricerca BAK Economics Lugano. E che è da intendersi non tanto come un progetto da realizzare, ma come il punto di partenza per definire il futuro della città e del territorio. Lo ha spiegato stamani Luca Mascaro, CEO di Sketchin, in un incontro coi media.
«Se guardiamo soltanto ai problemi di oggi, tra vent’anni ci sarà tutta una serie di nuovi problemi da affrontare e risolvere» ha affermato Mascaro, osservando che i dati economici mostrano un progressivo invecchiamento della popolazione ma anche un alto potenziale della città. «Un potenziale economico che può essere sfruttato in futuro soltanto grazie a una determinata popolazione e un’infrastruttura adatta».
Un centro vivibile - Ed è da qui che nasce uno scenario a tre livelli. Dapprima quello denominato “Lugano Soft City”, che fornisce una visione radicalmente diversa del futuro centro cittadino. Un centro che sarà completamente pedonalizzato e vietato alle auto private (un progetto del genere lo si sta portando avanti a Oslo, e per Lugano è stato proposto anche da Tiziano Galeazzi, Giovanni Albertini e Max Bartolini), e che potrà così diventare uno vero e proprio spazio ricreativo, attirando anche famiglie giovani. I cittadini si sposteranno con mezzi di trasporto pubblici autonomi e su richiesta. «Non si tratterà di linee fisse e con orari prestabiliti come quelle odierne, ma di navette elettriche per collegamenti da punto a punto». E sarà una realtà con abitazioni a prezzi accessibili in cui generazioni diverse potranno convivere nella stessa comunità.
L’evoluzione dei trasporti - Un secondo livello - e qui si parla di “Grande Lugano” - guarda al Luganese intero, anche considerando che in molti scelgono di vivere in zone periferiche in cui il trasporto pubblico è però meno facilmente accessibile. «È una situazione, questa, che dovrà cambiare». Si parla quindi di città diffusa, il cui territorio viene amministrato sistematicamente. E in cui saranno presenti Park&Ride che non saranno dei semplici parcheggi, ma dei nodi nevralgici della mobilità che comprenderanno fermate del trasporto pubblico, stazioni di bike e car sharing, postazioni per la ricarica dei veicoli elettrici e anche aree di atterraggio per droni. «Il mezzo privato non sarà più necessario» ha spiegato Mascaro.
Voli taxi coi droni - E infine si guarda al mondo, con uno scenario che pone Lugano al centro d’Europa. Una posizione che potrà occupare grazie a una migliore accessibilità. Ed è qui che - come detto - si parla di riconversione dell’aeroporto di Lugano: «I voli internazionali di lungo raggio decollano da Malpensa e Zurigo, con collegamenti diretti e regolari con Lugano, Ginevra, Berna e con Davos per il WEF attraverso droni, aerei elettrici da medio raggio e treni-navetta». Per quanto riguarda i droni, si parla di una fitta rete di voli taxi sul modello del trasporto passeggeri urbano che si sperimenta a Dubai. «Da Lugano si potrà così raggiungere facilmente qualsiasi città strategica, per business o posizione». Scamaro ha sottolineato che le tecnologie sono già disponibili (o comunque disponibili a breve) e permettono quindi di immaginare un futuro diverso per Lugano e il territorio circostante.
Il sindaco: «Dobbiamo reinventarci»
«Oggi Lugano ha perso le certezze e si deve reinventare». Così il sindaco Marco Borradori, anche lui ospite dell’odierno incontro per la presentazione di Lugano Moves. «Ben vengano questi studi avveniristici» ha detto, sottolineando che questo è un periodo in cui la città è in cerca di un’identità. «E non è una ricerca facile».