È il bilancio del primo anno di attività della piattaforma lanciata dal Cantone per prevenire il fenomeno
BELLINZONA - Un filo diretto con le autorità per informarsi e condividere interrogativi su radicalizzazione ed estremismo violento. In Ticino la piattaforma stopradicalizzazione.ch è stata attivata nel novembre del 2018. E nel suo primo anno di attività ha ricevuto - soprattutto da parte di cittadini privati - quindici segnalazioni per otto situazioni diverse, come fa sapere oggi il Dipartimento delle istituzioni.
«La maggioranza delle sollecitazioni - si legge in una nota - riguardava il fenomeno dell'estremismo di destra e in alcuni casi erano legate all'islam radicale». Si trattava in particolare di giovani adulti e di sesso maschile. Soltanto in un caso la segnalazione ha costituito un pericolo concreto ed è quindi stato inoltrata alla polizia.
A titolo di paragone, nella realtà ginevrina un servizio analogo partito nel 2017 raccoglie una cinquantina di sollecitazioni all'anno.
Il Dipartimento delle istituzioni parla comunque di un bilancio positivo. E segnala, nell'ambito della piattaforma cantonale, l'avvio di un progetto pilota di prevenzione rivolto ai docenti del Centro professionale e tecnico (CPT) di Trevano, con l'obiettivo di estenderlo nel corso di quest'anno ad altri importanti ambiti che si occupano di formazione, o che sono in contatto con giovani e persone fragili.
«La prevenzione di ogni forma di radicalizzazione politica e religiosa - sottolinea ancora il Dipartimento delle istituzioni - è un obiettivo importante per il Cantone. È indispensabile poter continuare a sviluppare un dispositivo basato sulla prevenzione in ogni ordine, sociale ed educativo, allo scopo di consentire un riconoscimento precoce dei segnali di radicalizzazione prima che la persona possa adottare comportamenti violenti».
Il filo diretto sulla radicalizzazione e sull'estremismo violento passa da tre canali: un sito web (www.stopradicalizzazione.ch), un numero telefonico (079.953.46.82, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16) e un indirizzo e-mail (stopradicalizzazione@ti.ch).