Il sindacato syndicom denuncia l'atteggiamento del Corriere del Ticino nei confronti di un collaboratore
MUZZANO - «A seguito della pubblicazione di una filastrocca a pagina 2 dell’edizione no. 48 di Extrasette di venerdì 29 novembre 2019, il management del Corriere del Ticino, senza neppure intraprendere un colloquio chiarificatore, ha inviato disdetta al redattore responsabile della rivista». È quanto fa sapere oggi il sindacato syndicom. «Il licenziamento, nullo poiché dato in tempo inopportuno, è stato seguito da una comunicazione interna, firmata da Alessandro Colombi e Paride Pelli, indirizzata a tutti i collaboratori della redazione nella quale la direzione ha riferito della sua decisione ancor prima di comunicarla al collaboratore».
Al momento syndicom è in attesa di ricevere il dossier completo riguardante il collaboratore, «sollecitato a più riprese ma non ancora pervenuto». Il sindacato sostiene che i motivi addotti dalla direzione «sono falsi e infondati». E afferma di aver cercato una soluzione con il management, «accertando però una totale chiusura».
Nella nota odierna, syndicom ricorda i licenziamenti della scorsa primavera: «Purtroppo il Corriere del Ticino non è nuovo a tale atteggiamento, già dimostrato anche lo scorso maggio licenziando neomamme, padri di famiglia e collaboratori con problemi di salute senza nemmeno aprire un dialogo con il personale e con i sindacati. Questi licenziamenti per di più sono stati preceduti e seguiti dall'assunzione di altre persone». Stavolta - come fa sapere ancora il sindacato - il licenziamento riguarda un collaboratore di 58 anni con due figli ancora agli studi che da oltre 24 anni lavora per l’azienda. «Il collaboratore, delegato sindacale e presidente del settore stampa e media elettronici di syndicom Ticino, si è sempre impegnato nella difesa dei diritti dei giornalisti, della loro formazione e della qualità delle condizioni di lavoro».
Il sindacato parla poi di attacco alla libertà d'opinione e d'informazione, nonché di libertà sindacale. «Allorché il management dovesse decidere di non tornare sui suoi passi, syndicom intraprenderà tutte le azioni necessarie per tutelare il collaboratore».
«Piena solidarietà» - Alla nota di syndicom si aggiunge quella del sindacato svizzero dei mass media (SSM), che «apprende con stupore della volontà di licenziare il redattore, giornalista di provata esperienza, competenza e capacità professionale». L’SSM, a nome di tutti i suoi associati, «esprime piena solidarietà al collega e auspica che le parti in causa possano trovare una soluzione affinché il licenziamento nullo, non venga più pronunciato e lui possa continuare a svolgere le sue funzioni».
L’ATG si propone come mediatrice - L’Associazione ticinese dei giornalisti «sollecita le parti a trovare le modalità per ristabilire un dialogo, anche per verificare la possibilità di riconsiderare un provvedimento che alla luce di quanto si conosce appare molto severo». E si propone come mediatrice in questa vicenda.