Per Andrea Conconi, direttore Ticinowine, la nuova legge sulla vendita delle bevande alcoliche penalizza fortemente il settore vinicolo. E non solo
LUGANO - Sorpreso, e anche offeso. Il Direttore di Ticinowine Andrea Conconi prende posizione dopo l’entrata in vigore della nuova legge che regolamenta la vendita delle bevande alcoliche nei negozi annessi ai distributori di benzina. Legge che, ricordiamo, prevede il divieto di vendita dopo le 19.00 durante la settimana (dopo le 21.00 il giovedì) e dopo le 18.30 nei giorni festivi.
Sapete quello che avete votato? - Conconi si domanda se tutti i politici che hanno discusso e votato in Parlamento questa proposta di legge e l'hanno difesa davanti al popolo, «l’abbiano letta e capita», e come mai nessuno abbia reagito. Questo perché i negozi in questione forniscono un servizio importante per chi, ad esempio, vuole effettuare degli acquisti rientrando a casa dopo il lavoro: «Amanti delle grigliate o delle cene improvvisate, dite addio alle serate con amici quando rientrerete dalle passeggiate», è il commento stizzito di Conconi.
Riconoscere la capacità di discernimento - Il Direttore di Ticinowine è scettico pure sul risultato che questa iniziativa potrà concretamente portare. E si ritiene anche «offeso» che non gli venga riconosciuta la capacità di discernimento. Anche perché - ricorda Conconi - oltre all'accompagnamento delle pietanze, il vino e gli alcolici in generale vengono spesso usati come ingredienti per la preparazione di piatti anche tipici. «Il nostro piatto nazionale, la fondue, necessita di vino e Kirsch. Il brasato, il ragù, lo spezzatino, le salse, il classico risotto, il coniglio o pollo alla cacciatora - e potrei andare avanti – prevedono l’utilizzo di un goccio di vino nella ricetta», argomenta Conconi.
L'alcol non è Satana - A livello federale si differenziano le bevande con basso tenore alcolico, vino e birra, ottenute per fermentazione, da quelle ottenute per distillazione come grappa o vodka. «In Ticino, questo non avviene. E, ancora una volta, si penalizza il nostro settore che vuole educare i giovani al vino, a come lo si degusta, come lo si apprezza», lamenta il Direttore di Ticinowine, secondo cui «è meglio educare piuttosto che proibire l’alcol come se fosse Satana in persona».
Un freno al turismo - «Tra qualche mese - conclude Conconi - inizierà la stagione turistica. Sappiamo le difficoltà che il settore incontra e l’introduzione della legge è un ennesimo paletto a chi viene a godere di un momento di vacanza a sud delle Alpi». Appena giunto al campeggio, magari dopo ore di code al Gottardo, il turista non potrà acquistare di sera una bottiglia di vino o una birra per accompagnare la sua cena. Al posto loro, Conconi, risalirebbe in macchina e percorrerebbe qualche chilometro in più, «dove vige il riconoscimento della capacità di discernimento».