Primo bilancio del Cantone sulla tassa sul sacco. Sono oggetto di verifica i Comuni che hanno aumentato la tassa base
BELLINZONA - È passato quasi un mese dall’introduzione della tassa sul sacco in tutti i comuni ticinesi. Una misura che praticamente dappertutto ha portato a una riduzione della tassa base sui rifiuti, tanto che si parla di una diminuzione media del 21%.
Ma in alcuni comuni la tassa base è rimasta invariata o è addirittura salita, «provocando di conseguenza ai cittadini un aumento dei costi legati allo smaltimento dei rifiuti». A Comano e a Neggio si constata per esempio un incremento del 33,33% (da 90 a 120 franchi nel primo, da 180 a 240 franchi nel secondo). E a Cadempino del 29,17% (da 120 a 155 franchi). Poi si rilevano aumenti anche a Gravesano (+25%), Isone (+22,22%) e Sant’Antonino (+9,09%).
Indicazioni disattese - La variazione verso l’alto disattende però le indicazioni del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio: «La tassa base doveva infatti essere adeguata al ribasso in modo da evitare al cittadino un rincaro del costo complessivo del servizio». Lo segnala il Dipartimento del territorio, che oggi stila un primo bilancio della misura.
Ora i Comuni che hanno aumentato le tariffe saranno oggetto di verifiche contabili e amministrative da parte dei servizi cantonali.
Tassa a picco a Locarno - In tutti gli altri Comuni la tassa base è invece diminuita. Soprattutto a Locarno, dove è scesa del 65,17%, passando da 201 a 70 franchi.
La carenza di sacchi - Per quanto riguarda inoltre la carenza di sacchi ufficiali che si è verificata in determinate località (tra queste in particolare la Città di Lugano), il Cantone precisa che «si tratta di un problema transitorio che sarà risolto dai Comuni interessati nell’arco di alcune settimane».