Cerca e trova immobili

CANTONEAssunto e poi licenziato in meno di un mese

06.02.20 - 10:00
Belle parole e tante rassicurazioni. Ma alla fine il contratto è stato rescisso «per giustificato motivo oggettivo». E l'azienda è in liquidazione
Depositphotos - foto d'archivio
Assunto e poi licenziato in meno di un mese
Belle parole e tante rassicurazioni. Ma alla fine il contratto è stato rescisso «per giustificato motivo oggettivo». E l'azienda è in liquidazione

LUGANO - Nel difficile mondo del lavoro sono sempre di più le storie che hanno del surreale. Si arriva addirittura a venire assunti e licenziati nel giro di due settimane. Oggi l’azienda è florida e le promesse sono allettanti, domani chiude per mancanza di liquidità. Situazioni che, fortunatamente, sono rare, come confermatoci dall'Ocst. Ma che purtroppo accadono. È il caso di C., finito nell'incubo con una società di Lugano.

Prima il sogno - L'uomo risponde a un annuncio di lavoro, una posizione per la quale è qualificato. Cinque giorni dopo si reca al colloquio. Il suo profilo corrisponde ai bisogni dell'azienda. Dopo 48 ore riceve la conferma di assunzione. Un sogno per una persona che cerca stabilità dopo un periodo di attività in proprio.

Dalla firma all’insolvenza - Il 31 ottobre C. si reca presso l’azienda - che si occupa di realizzare coperture per esterni - per definire le basi contrattuali. La data d’inizio viene fissata all’11 novembre. C. si presenta al lavoro e due giorni dopo viene convocato dal titolare. Ci sono delle insolvenze, ma pure dei possibili acquirenti. «Non preoccuparti, si risolverà tutto», gli dice. Il 19 il contratto viene vidimato da entrambe le parti con data retroattiva. 

Le rassicurazioni - I giorni seguenti C. nota un via vai di clienti in azienda che cercano il titolare. Quest'ultimo continua a rassicurare i dipendenti, compreso C. e altre due persone assunte nello stesso periodo. Lunedì 25 vengono informati che «due aziende si sono ritirate dalla trattativa», ma che c'è un'altra società interessata a rilevarli. «Potete dormire su tre cuscini», viene detto ai lavoratori.

«Chiudiamo» - L’epilogo arriva il 27 novembre, sedici giorni dopo la data di assunzione. C. viene convocato nell’ufficio del capo che gli comunica di «avere tentato tutto il possibile», ma nessun accordo è stato concluso e l’azienda - «leader nel canton Ticino con 20 anni di attività» - chiude. «Rivolgiti all’Ocst per recuperare i soldi del periodo in cui hai lavorato», gli viene detto.

L’avviso di licenziamento - A inizio dicembre C. riceve a casa una lettera. “Avviso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo”. «La ditta, a causa di forze maggiori, è costretta a cessare la propria attività e quindi recedere nell’immediato dal rapporto di lavoro. Inoltre comunica che è incapace di provvedere al pagamento del salario di novembre 2019 e della tredicesima causa mancanza di liquidità».

«La fanno sempre franca» - A raccontare l’accaduto è la compagna di C. «Voglio condividere quello che è successo alla nostra famiglia. Non deve capitare ad altri e non è possibile subire irregolarità di questo tipo». E se C. non fosse stato disoccupato? Se avesse dato le dimissioni da un altro posto di lavoro in seguito alla promessa di assunzione? «Non posso credere che ci siano persone senza scrupoli che promettono un lavoro e poi la fanno franca con un “giustificato motivo oggettivo”».

L’azienda in liquidazione - Il 20 dicembre sul Foglio ufficiale di commercio (Fusc) è stato pubblicato l’annuncio di liquidazione. La società è stata sciolta mediante decisione dell’assemblea dei soci dell’11 dicembre 2019. Ciò significa che «non è di principio più operativa, ma sussiste unicamente per liquidare il suo patrimonio (pagamento di eventuali debiti, incasso di eventuali crediti, vendita di un eventuale inventario, ecc.)», come precisato dal capoufficio del registro di commercio Andrea Porrini. Questa procedura, le cui operazioni in questo caso sono di competenza del titolare, non conduce di per sé al fallimento. E non è possibile determinarne le tempistiche, in quanto «non ha una durata fissa e varia da caso in caso».

Niente lavoro, niente soldi - Oltre al danno la beffa. Infatti C. si ritrova senza un lavoro e neppure uno stipendio per i giorni in cui ha lavorato. Il problema è che, come previsto dalla Legge federale sull’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e l’indennità per insolvenza (Ladi), «i lavoratori hanno diritto all’indennità per insolvenza se il datore di lavoro è stato dichiarato in fallimento e se a quel momento vantano crediti salariali, oppure il fallimento non viene dichiarato soltanto perché in seguito a manifesto indebitamento nessun creditore è disposto ad anticipare le spese o hanno presentato una domanda di pignoramento per crediti salariali».

 

Nota: abbiamo tentato di contattare il titolare dell'azienda in liquidazione, senza successo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

klich69 4 anni fa su tio
Ticino sempre più tricolore, non c’e votazione che tenga....

4cerchi 4 anni fa su tio
Non bisognerebbe scrivere il nome(nemo) per privacy o sbaglio?

vulpus 4 anni fa su tio
Ma succede anche di peggio. Disoccupati che vengono assunti, grazie ai finanziamenti del cantone, per creare nuovi posti di lavoro ( vengono finanziati 6 o 12 mesi di stipendio. Poi esaurita la téta , il contratto viene sciolto dopo alcuni mesi dalla scadenza del finanziamento pubblico. Ma non ci sono garanzie o riserve da parte dell'ente pubblico?

LAMIA 4 anni fa su tio
Questo non è il Ticino dei nostri padri! Vediamo di riprenderci in mano il nostro orticello al più presto perché fra poco la gramegna coprirà tutto. Pori num

volabas 4 anni fa su tio
Il carrozzone va avanti da sé, con le regine i suoi fanti e i suoi ré. Avanti savoia...diseva chel la'

Rusky 4 anni fa su tio
mah ... si sente puzza di ennesima fregatura italian style...

red 4 anni fa su tio
Ciao NENO, hai voglia di raccontarci cosa è successo a cronaca@tio.ch?

Pepperos 4 anni fa su tio
Non so di cosa ci dobbiamo stupire! Libero mercato....

Mattiatr 4 anni fa su tio
Capita che le aziende falliscono, talvolta pure in breve tempo. Gli è andata male che la sua esperienza sia durata così poco. Dopo vent'anni di attività direi che è escludibile la possibilità che fosse una delle tante che aprono e chiudono a iosa per truffare la gente, fatti recenti mostrano che in genere tali ditte durano pochi anni. Inutile le considerazioni sul ''e se avessi lasciato un posto di lavoro per venire a lavorare qua''. In primo luogo in Ticino è una cosa più che rara, in secondo la ditta è fallita, mica l'ha progettato proprio per danneggiare Pallino Pinco. Mica sono tutte sicure le aziende, pertanto la prossima volta se proprio non vuoi picchiare il naso informati sulla tua futura ditta. Inoltre se proprio si volesse far polemica per uno assunto e licenziato in un mese ricordiamo che per legge i primi 3 mesi sono di prova, pertanto puoi esser licenziato dal datore per qualsiasi motivo, se non ti va bene il sistema apri te una ditta e applichi la tua filosofia. Per chi dice ''in Ticino è troppo facile fare impresa'', prima di tutto è un pregio e non un difetto, in secondo luogo possiamo benissimo aumentare la burocrazia, così ai contribuenti tocca pagare gli oneri in più e le ditte in Ticino non aprono più del tutto, il che immagino non giovi al mercato del lavoro.

4cerchi 4 anni fa su tio
Aspettiamo i sindacati. Loro si che mettono velocemente apposto le cose hihihihi. Il circo

Maxy70 4 anni fa su tio
Mi piacerebbe tanto sapere il nome della ditta e di chi si tratta. Sento una tremenda puzza di ditta-spazzatura, approdata nel bel Ticino in virtù della fiabesca “libera circolazione”... di delinquenti, faccendieri truffatori!

Mediapress 4 anni fa su tio
Ma dove viviamo, notizie dove si racontano i fatti ma mai il colpevole, così chè i furbi arrivano con la consapevolezza di poterla sempre fare Franca. Povero Ticino

Iron 883 4 anni fa su tio
Visto che c’è stata la pubblicazione sul foglio ufficiale perché nell’articolo non viene menzionato il nome della società?

pillola rossa 4 anni fa su tio
Tra quanti giorni riaprirà con un altro nome? Si accettano scommesse...

Hardy 4 anni fa su tio
Ticino = far west. Insolventi seriali che non si fanno problemi a mettere in difficoltà famiglie. È qui che bisogna chiedersi dove sia la politica.

roma 4 anni fa su tio
...fanno così perchè le leggi e la nostra politica lo permette.

XR 4 anni fa su tio
E stata una presa in giro perché penso che il titolare prima di mettere un inserzione dovrebbe prendersi tutte le responsabilità dal mio punto di vista dovrebbe esserci un ammonimento di una multa ben salata cosi nel calderone pagherà e non prenderà più in giro persone che hanno voglia di lavorare onestamente con uno stimolo da parte del datore di lavoro. Queste ditte dovrebbero essere cancellate dal album o dal registro immediatamente anche se la ditta è 20 anni sul mercato perché sono anche queste ditte che fanno funzionare male la società, che non pagano oneri sociali ed altro. Un datore di lavoro si deve mettere anche nei panni del lavoratore perché se porta un nome e una professionalità è merito dei dipendenti. Mi dispiace per la persona però penso che abbiamo degli ottimi sindacati che faranno valere i diritti del lavoratore, parlo cosi perché ho anchio un 'attività. Tutto cio è ridicolo nel ambito del lavoro e una presa in giro per i lavoratori e per la società. buona giornata.
NOTIZIE PIÙ LETTE