Il capo-dicastero Christian Paglia traccia un bilancio positivo a 8 mesi dall’introduzione dei cassonetti interrati nel centro storico: «Prossimi passi Bellinzona e Giubiasco. Poi tutti i quartieri»
BELLINZONA - Sprazzi di verde tinteggiano i marciapiedi di Viale Stazione a Bellinzona. Ma non stiamo parlando di piante o alberelli. Bensì dei sacchi della spazzatura che alcuni abitanti del centro storico continuano imperterriti a lasciare in strada. Nonostante il divieto imposto dal Municipio ormai quasi otto mesi or sono.
Parola chiave: «Decoro» - La rivoluzione della raccolta rifiuti nel salotto buono della Capitale, con l’entrata in funzione di nove cassonetti interrati distribuiti nel centro storico, risale al primo giugno 2019 ed era stata voluta dal Municipio per garantire «maggior decoro» e per favorire una gestione «più ordinata dello smaltimento dei sacchi ufficiali».
Multe da 200 franchi - A quasi otto mesi dall’entrata in vigore della misura, la gran parte degli abitanti del centro storico si è ben adattata al nuovo metodo di smaltimento dei rifiuti. Anche se qualche (rara) eccezione rimane. Qualche irriducibile che imperterrito continua a esporre liberamente il sacco sul suolo pubblico. E che rischia di andare incontro a delle sanzioni. «I casi non sono numerosi», precisa il capo-dicastero opere pubbliche e ambiente Christian Paglia. «La multa per i trasgressori ammonta in totale a 200 franchi. In questa cifra sono pure comprese le spese amministrative».
Un progetto che funziona - Poi, Paglia, traccia un primo bilancio: «A grandi linee le cose funzionano bene nel centro storico. Gli abitanti si sono abituati a utilizzare il contenitore interrato di riferimento. Tendenzialmente siamo soddisfatti. Anche se è capitato, in passato, che alcuni buttassero nel cassonetto addirittura i vecchi sacchi neri».
Il prossimo passo - L’obiettivo di ridare decoro al salotto buono della capitale è quindi riuscito e la Città potrà raccoglierne i frutti, soprattutto in ambito turistico. Ma lo sguardo di Paglia è ora rivolto al futuro. «Il nostro scopo è quello di estendere questa misura a tutto il territorio cittadino». Con un primo passo che è già stato compiuto. «Come Dicastero abbiamo fatto fare degli studi di fattibilità relativi a Bellinzona e Giubiasco e abbiamo già trovato un’ubicazione per i cassonetti interrati».
In tutti i quartieri - Il traguardo ultimo è la distribuzione in tutti i quartieri. «Il progetto c’è già. Abbiamo previsto circa 300 postazioni interrate per i rifiuti solidi urbani che verranno distribuite in tutto il territorio. Naturalmente la loro esatta ubicazione dipenderà anche dal sottosuolo». I costi, conclude il capo-dicastero, si attestano a 4,5 milioni di franchi.