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CANTONE/SVIZZERAPiù soldi per l'integrazione dei rifugiati

06.01.20 - 12:53
L'obiettivo della SEM è di accelerare l'integrazione nel mercato del lavoro per provvedere ai suoi bisogni e a quelli della loro famiglia a lungo termine
TiPress - foto d'archivio
Più soldi per l'integrazione dei rifugiati
L'obiettivo della SEM è di accelerare l'integrazione nel mercato del lavoro per provvedere ai suoi bisogni e a quelli della loro famiglia a lungo termine

BERNA - La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha stipulato con ogni Cantone una convenzione aggiuntiva in materia di integrazione di rifugiati riconosciuti e delle cosiddette persone ammesse a titolo provvisorio. In nome di tale accordo la somma forfettaria versata dalla Confederazione ai Cantoni per ogni singola persona è passata da 6000 a 18'000 franchi: per il periodo maggio-novembre 2019 ciò equivale a 121,4 milioni di franchi.

Confederazione e Cantoni avevano stabilito gli obiettivi dell'Agenda integrazione Svizzera (AIS) nella primavera del 2018. Ora la SEM ha verificato e avallato le attuazioni a livello cantonale di tale strategia, che ogni singolo Cantone era tenuto a presentare entro la primavera scorsa, ricorda una nota diramata oggi dalla stessa SEM.

L'obiettivo dell'AIS è soprattutto di accelerare l'integrazione nel mercato del lavoro. Le autorità partono dal presupposto che il 70% circa dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente in età lavorativa ha potenzialmente le capacità di lavorare in modo duraturo e provvedere quindi ai loro bisogni e a quelli della loro famiglia a lungo termine, si legge sul portale dei Programmi d'integrazione cantonali (PIC). Oltre ad accrescere la coesione sociale, l'AIS permette di «frenare le spese per l'aiuto sociale».

Nella nota, la SEM sottolinea la «buona qualità» dei progetti dei Cantoni che - elemento vincolante dell'AIS - sono tenuti alla gestione a tempo indeterminato dei casi. I piani cantonali sono volti soprattutto a fornire alle persone i mezzi per accedere alla formazione professionale di base. Un ulteriore campo d'attività è la promozione linguistica dei fanciulli prima che accedano alla scuola dell'obbligo. In questo ambito la SEM ammette che «per poter raggiungere tutti i bambini occorrono ancora sforzi supplementari».

Cos'è l'ammissione provvisoria? - L'AIS si rivolge ai rifugiati riconosciuti ma anche ai «molti richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta e che vengono ammessi provvisoriamente». A titolo di esempio, nel 2017 la Svizzera ha ospitato circa 41'000 persone ammesse provvisoriamente, solo circa 10'000 in meno rispetto a quelle cui è stato riconosciuto lo statuto di rifugiato, ricorda la Commissione federale della migrazione (CFM) sul suo sito.

L'ammissione provvisoria entra in gioco se l'allontanamento della persona non è «possibile, ammissibile o ragionevolmente esigibile», nella maggior parte dei casi perché l'individuo in questione ha lasciato il proprio paese a causa di una situazione di «conflitto armato, guerra civile, violenza generalizzata o emergenza medica».

L'ammissione provvisoria è una misura sostitutiva in caso di impossibilità di eseguire un allontanamento e non conferisce alcuno statuto giuridico alle persone interessate; queste ultime, tuttavia, «finiscono spesso per restare a lungo in Svizzera», ricorda la CFM.

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