La Divisione eventi prende posizione dopo le accuse dell'AMISI: «La situazione che descrivono è stata amplificata ad arte e in maniera disonesta, denigratoria e diffamatoria»
LUGANO - «Una situazione non corrispondente alla realtà, amplificata ad arte in maniera disonesta, dal carattere inutilmente denigratorio e diffamatorio». Il Dicastero cultura sport ed eventi della Città di Lugano prende posizione dopo le parole espresse ieri dell'Associazione Mercanti Itineranti della Svizzera Italiana (AMISI) sull'organizzazione del villaggio natalizio.
Minacce? Da che pulpito... - E lo fa non solo rispendendo le accuse al mittente, ma evidenziando come «paradossalmente sia la città stessa che da anni subisce minacce di alcuni, sempre i medesimi, i quali annunciano di voler ricorrere ai media per fare pressione sullo spostamento di alcune bancarelle o sulla variazione della merce proposta». Una tesi questa evidenziata già dall'Associazione Artigiani del Ticino (Ar-Ti), nella loro presa di posizione.
Lavoro da rispettare - Nella risposta all'AMISI, la Divisione Eventi e Congressi invita quindi a rispettare il lavoro di tutti. Quello dei mercatari «che affrontano questi giorni di pioggia dopo aver goduto di molti giorni di bel tempo e di grande afflusso», come quello dei collaboratori della Divisione, «che lavorano sotto l’acqua per offrire un bel periodo natalizio a tutti».
Fango sull'organizzazione - È però «triste e veramente riprovevole - fa notare la Divisione - che alcune email e lettere inviate per richiamare i mercatari refrattari su alcuni aspetti del regolamento che non venivano applicati, vengano utilizzate arbitrariamente a mezzo stampa per gettare fango su un'organizzazione che opera in modo estremamente trasparente, professionale e a tutela di tutte le parti». Ricordando come in altri mercatini natalizi svizzeri ed esteri chi non rispetta le regole venga multato o addirittura espulso in caso di ripetuta inosservanza delle regole.
L'importante investimento fatto per l'acquisto di 40 casette di legno, viene infine evidenziato, è stato di oltre 200mila franchi. È inoltre in corso una valutazione della tenuta dei caratteristici parpai, la cui sostituzione implicherebbe un altro investimento di oltre 200mila franchi.