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CANTONEAbusi «benedetti» per liberarla dai diavoli

18.12.19 - 10:20
Si è aperto il processo nei confronti del frate accusato di coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere
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Abusi «benedetti» per liberarla dai diavoli
Si è aperto il processo nei confronti del frate accusato di coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere

LUGANO - Lei gli aveva confidato di soffrire di turbe psichiche, di essere «tormentata dai diavoli, che le stringevano la gola e i seni». Lui, lo scorso febbraio nel Sopraceneri, avrebbe abusato di lei, facendole credere che si trattava di una benedizione religiosa.

Si è aperto poco fa alle Criminali, presiedute dal giudice Amos Pagnamenta, il processo a porte chiuse nei confronti di un frate di origini asiatiche accusato di coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. L’imputato è un quarantaquattrenne, membro dell’ordine dei cappuccini, dalla figura esile e bassa.

Durante due incontri, come si evince dall’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, il frate avrebbe unto le dita con dell’olio “santo”. E avrebbe poi toccato la vittima sui seni nudi e nelle parti intime, facendo il segno della croce con il pollice. In un’altra occasione le avrebbe stretto il seno.

Questo perché la donna gli avrebbe chiesto un esorcismo. «Ha chiesto una preghiera per la liberazione dai diavoli» spiega in aula l’imputato.

Il frate - patrocinato dall’avvocato Stefano Pizzola - ammette solo parzialmente quanto accaduto: non avrebbe, a suo dire, penetrato la donna con un dito. «È entrato, non so perché, per la lunghezza di un'unghia, mentre facevo il segno della croce». E non le avrebbe nemmeno stretto il seno.

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