Cerca e trova immobili

LUGANOBarista «sottopagata», i clienti fanno una colletta

17.12.19 - 07:00
Nella ristorazione capita di tutto. E i salari vengono pagati nei modi più strani. Unia: «Settore sotto pressione»
deposit
Barista «sottopagata», i clienti fanno una colletta
Nella ristorazione capita di tutto. E i salari vengono pagati nei modi più strani. Unia: «Settore sotto pressione»

LUGANO - Capita di tutto, nel mondo della ristorazione ticinese. Anche che i clienti mettano mano al portafogli, e paghino lo stipendio a una barista. È successo qualche tempo fa in un bar di Riva San Vitale. Un gesto altruista, che però rende l'idea dei tempi difficili. 

Habitué generosi - «Il proprietario del bar aveva smesso di pagarmi» racconta la ex gerente che – prima di licenziarsi – si è vista anticipare metà salario (2400 franchi) da alcuni habitué del locale. Questi ultimi si sono poi fatti rimborsare dal titolare. «Essere pagati a spizzichi e bocconi purtroppo è diventato la norma nel nostro settore» lamenta la donna, 40 anni, del Luganese. «Meno male che c'è ancora un po' di umanità».

«Tantissime segnalazioni» - Molti baristi e bariste non sono così fortunati. E devono ricorrere alle vie legali e ai precetti esecutivi. «Il settore della ristorazione è particolarmente difficile» conferma Giangiorgio Gargantini di Unia. «Riceviamo tantissime segnalazioni di abusi, in buona parte salariali e relativi agli orari». In particolare quella dei gerenti «è una categoria sotto pressione, con grosse responsabilità e una formazione obbligatoria» spiega il sindacalista.

La "moda" degli acconti - Eppure nella ristorazione vige un contratto collettivo. Prevede salari dignitosi e l'occupazione a tempo pieno – obbligatoria – per i gerenti. Il problema è che non sempre viene rispettato. «Negli ultimi quattro anni ho lavorato in svariati posti, ovunque la stessa storia» racconta la gerente di un bar di Montagnola. Dal suo titolare non è «mai stata pagata per intero» afferma. «Solo acconti dopo acconti».

Precetto da 18mila franchi - La speranza di vedere i soldi, in questi casi, non è mai molta. Ne sa qualcosa una gerente che nel 2016 si è rivolta alla Pretura per rivendicare 18mila franchi di arretrati da un bar di Lugano. «Mi è stato riconosciuto solo un terzo della cifra, che ho poi ricevuto in rate dilazionate» racconta la donna, che nei giorni scorsi ha inoltrato un precetto esecutivo a un altro bar, a Ponte Tresa. Stesso motivo. Importo: 12mila franchi. «Mantenere il bilancio famigliare in questo modo - lamenta - è difficilissimo».

«Lavoriamo in modo onesto» - Casi estremi? Secondo Massimo Suter di GastroTicino non va fatto di tutta l'erba un fascio. «È vero che gli acconti sono diffusi, ma non sono sinonimo di abuso. La stragrande maggioranza degli esercenti in Ticino lavora in modo onesto e rispettoso». Il settore però è sempre più affollato, e i margini «sono spesso sottili». Il “minimo” per molti sarebbe già tanto.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE