Una quarantina i Comuni che hanno inoltrato al Sorvegliante il nuovo regolamento rifiuti. Tra le pecche rilevate, una certa disparità di trattamento verso le residenze secondarie
LUGANO - C’è chi ha individuato la “formula magica”, come di recente Magliaso, che applica una tassa base per i rifiuti calcolata su 13.25 franchi per abitante, posto a sedere, posto letto o unità lavorativa. C’è chi differenzia, come Lugano dove però ristoranti e alberghi si sono opposti alla tassa di 12 franchi per posto a sedere o letto, lamentando una disparità di trattamento con le altre attività economiche che pagano dei forfait plafonati. C’è chi, poi, ha imboccato altre strade nel tentativo di avvicinarsi il più possibile all’equilibrio ideale tra servizio offerto e tassa riscossa.
Comune ticinese che vai... Regolamento che trovi. Difficile individuare una tendenza, così per avere una visione complessiva abbiamo chiesto alla Sorveglianza dei prezzi. Tutti i nuovi regolamenti, prima di venire votati, dovevano essere spediti qui, in Einsteinstrasse 2 a Berna. «Ne abbiamo ricevuti una quarantina» dice Andrea Zanzi, sostituto responsabile dell’unità che si occupa anche delle tasse sui rifiuti.
La linea: diversificare - Diversi metodi di calcolo non sono per forza un male. «Al contrario - spiega il ricercatore -. Già nel 2016, quando il Cantone aveva proposto una tassa unica e generalizzata per economia domestica, avevamo evidenziato che ciò poteva risultare penalizzante. In particolare per le persone che vivono da sole».
Autonomia riconosciuta - La diversificazione è dunque caldeggiata da Mister Prezzi. Magari anche quella più articolata, che arriva a considerare la tipologia di casa. «Non sempre però avviene. Ma ogni Comune, va detto, conosce la realtà del proprio territorio. Per noi è importante il riconoscimento di questa autonomia nella scelta della soluzione migliore».
Le differenze tra imprese - Uno dei nodi riguarda le attività economiche. «In quest’ambito c’è una certa difficoltà nel valutare qual è la giusta tassa base. Le differenze tra imprese, sia in grandezza che nel tipo di attività, sono enormi per cui non è per niente facile valutare i quantitativi di scarti prodotti. Senza dimenticare che molte aziende hanno una gestione in proprio dei rifiuti. Fondamentale è però che ci sia un certo equilibrio tra il prezzo richiesto dal Comune e il servizio offerto».
Le principali pecche - Ai Comuni Mister Prezzi ha raccomandato di «prestare particolare attenzione alle micro-imprese. È importante che se uno ha un’attività in proprio, presso il proprio domicilio, non venga tassato due volte». Tra le pecche, non eclatanti, rilevate tra i regolamenti esaminati, Zanzi cita: «Gli squilibri nel tariffario, dove una persona singola era magari tassata per 50 franchi e il nucleo di due o più persone per 130». Oppure, continua il ricercatore, «la tendenza a discriminare e penalizzare le residenze secondarie (che piuttosto dovrebbero pagare di meno e non di più). Oppure la tendenza, che non condividiamo, a far pagare un’unica tassa a chi possiede anche una casa secondaria nello stesso comune».
Le tasse sono commisurate? - L’impatto della novità si misurerà comunque cammin facendo. «È difficile capire, dove non c’era la tassa sul sacco, l’evoluzione sui costi e quindi prevedere se le tasse saranno adeguate. Alcuni rifiuti che in precedenza finivano nel sacco, probabilmente ora saranno portati agli ecocentri e quindi smaltiti attraverso altre filiere, con altri costi. All’inizio si denota inoltre una tendenza a riempire maggiormente il sacco per risparmiare sulla tassa causale. Solo dopo un periodo di rodaggio di un paio d’anni sarà possibile ottenere un'immagine più fedele della situazione economica del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti».