Il viaggio umanitario di Besnik H., classe 1976, partito dal Ticino subisce una brusca frenata nelle Marche. Ecco il video che mostra ciò che è successo
BELLINZONA - Era partito dal Ticino con un camion pieno di merce per i terremotati albanesi. Destinazione Ancona, dove avrebbe dovuto prendere il traghetto per il Paese balcanico. Il cuore d'oro di Besnik H., classe 1976, residente a Bellinzona, tuttavia, si è scontrato con una burocrazia tanto inflessibile, quanto insensibile. L'uomo su quel traghetto non è stato fatto salire. E dovrà restarsene al porto di Ancona fino a giovedì, quando salperà il prossimo.
Tutto secondo prassi, però... – Ma cosa è successo esattamente? Besnik, essendo camionista di professione, si era messo a disposizione gratuitamente dei molti ragazzi ticinesi che negli scorsi giorni si erano mobilitati per raccogliere beni di prima necessità per l'emergenza in Albania. Una volta arrivato ad Ancona alle 15 di martedì, fa il check-in come da prassi. Alla fine di tutte le pratiche necessarie che succede? Succede che Besnik resta a terra col suo camion. Nel video, da lui stesso girato col cellulare, lo vediamo mentre mostra la situazione. Il traghetto è ancora lì nel porto. Non è partito. Ma lui non può salire.
Lo sfogo – «Sono scioccato – racconta al telefono Besnik – sto facendo un viaggio umanitario. Non sto andando a giocare. È pazzesco. Non mi hanno fatto salire perché secondo loro ho tardato coi controlli. Ma erano controlli necessari, imposti giustamente dalla Adria, la compagnia di navigazione con cui mi sarei dovuto spostare».
Quanta amarezza – Il 43enne del Bellinzonese è amareggiatissimo. Anche perché sa quanto i cittadini ticinesi si siano dati da fare per raccogliere vestiti e beni di prima necessità. «Questa situazione è vergognosa. Avevo pagato il biglietto regolarmente. Tutto era a posto. In Albania c'erano trenta persone pronte ad accogliere il mio carico per poi smistarlo ai terremotati. Ora cosa devo raccontargli? Che sono rimasto a terra per una questione burocratica? È giusto che la gente sappia cosa è successo qui. Anche la guardia di finanza e i carabinieri erano sconcertati per l'accaduto. Non c'era motivo di fare un gesto del genere».