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CANTONE«Il bunker di Camorino va chiuso subito»

10.12.19 - 19:37
Tredici associazioni hanno presentato al Parlamento ticinese una petizione che chiede una serie di misure per migliorare le condizioni di vita dei richiedenti l'asilo
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«Il bunker di Camorino va chiuso subito»
Tredici associazioni hanno presentato al Parlamento ticinese una petizione che chiede una serie di misure per migliorare le condizioni di vita dei richiedenti l'asilo

BELLINZONA - «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». È con questa citazione del primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani che oggi - per mezzo di una petizione - tredici associazioni si sono fatte sentire per chiedere una serie di misure volte a migliorare le condizioni di vita dei richiedenti l'asilo in Ticino.

Il documento, che è stato presentato al Gran Consiglio ticinese, chiede innanzitutto «la chiusura immediata del bunker di Camorino». Ma anche la riduzione «immediata» del sovraffollamento nei centri d'accoglienza e l'attivazione della rete di famiglie disposte a ospitare le persone sottoposte alla legislazione sull'asilo, anche per brevi periodi.

Le richieste in dieci punti

1. Chiusura immediata del bunker di Camorino.
2. Riduzione immediata del sovraffollamento nei centri che ospitano persone sottoposte alla legislazione sull’asilo.
3. Attivazione della rete di famiglie disposte a ospitare le persone suddette anche per brevi periodi.
4. Messa a disposizione di possibilità lavorative, almeno per lavori di pubblica utilità.
5. Applicazione per le condizioni di alloggio, abbigliamento, sussistenza e simili dei criteri minimi previsti dalla Conferenza Svizzera dell’istituzione dell’azione sociale delle istituzioni dell’azione sociale (COSAS).
6. Libero accesso nei centri per rifugiati per medici, infermieri, assistenti sociali e avvocati.
7. Applicazione delle medesime condizioni di vita per tutti rifugiati, indipendentemente dal loro statuto giuridico.
8. Istituzione di un servizio di ispettorato riguardante le condizioni di vita dei rifugiati designato dall’organizzazione svizzera per i rifugiati (OSAR) e per verificare il rispetto delle condizioni per le entità appaltatrici.
9. Sostegno psicologico per l’elaborazione dei traumi.
10. Divieto di interventi notturni e senza preavviso da parte della polizia negli alloggi dei rifugiati.

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