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BALERNACentonze si scaglia contro il Municipio: «A rischio l’intera industria ticinese»

25.11.19 - 19:32
Il gruppo petrolifero ECSA critica il nuovo piano regolatore comunale «che mette a rischio 100 impieghi» e minaccia una causa multimilionaria. Il sindaco: «Accuse infondate»
Ti Press
Centonze si scaglia contro il Municipio: «A rischio l’intera industria ticinese»
Il gruppo petrolifero ECSA critica il nuovo piano regolatore comunale «che mette a rischio 100 impieghi» e minaccia una causa multimilionaria. Il sindaco: «Accuse infondate»

BALERNA - «Presi di mira, di nuovo, dalla pianificazione comunale di Balerna». Il gruppo petrolifero ECSA non ci sta e ha deciso di acquistare un’intera pagina del Corriere del Ticino per denunciare la proposta del Municipio di modificare la zona artigianale/industriale in cui si trova l’azienda in una zona mista residenziale/artigianale di 50’000 m2. Un «esproprio materiale inaccettabile» per le attività del Gruppo, di cui si era già discusso nel 2002 e che metterebbe a rischio almeno 100 dei 280 attuali impieghi.

Industria a rischio - Puntare su una zona residenziale nel comparto di Sant’Antonio, però, per la Centonze sarebbe un «andare contro ogni evidenza statistica», visto il calo della popolazione e i numerosi appartamenti sfitti presente nel Mendrisiotto. Al contrario, agendo in questo modo si «mette a rischio l’approvvigionamento di prodotti chimici, carburanti e combustibili di tutta l’industria, l’economia e la società ticinese, sminuendo l'attrattività di tutto il Cantone», rileva la società.

La storia non insegna - Insomma per la ECSA, il nuovo piano regolatore ricalca in buona sostanza quello del 2002, che fu bocciato dal Cantone e dal Consiglio Comunale. Inoltre, secondo l’azienda, a Balerna non vi è alcuna necessità di costruire nel comparto residenziale.

Nessun dialogo - Il gruppo petrolifero non si limita a difendere la propria posizione, ma passa pure al contrattacco, lamentando la mancanza di dialogo con il Municipio: «La decisione, che rappresenta un colpo mortale, è stata presa senza concederci un solo incontro. E questo nonostante vi sia l’obbligo di coordinamento in fase di pianificazione fra Cantone, Comune e le Aziende che sottostanno all’Ordinanza sulla protezione contro gli incidente rilevanti». 

Accuse infondate - Un’accusa che il sindaco di Balerna, Luca Pagani, rispedisce al mittente: «Le cose non stanno così. Si tratta di una proposta di piano regolatore, in consultazione fino al 10 gennaio, e non di un piano regolatore definitivo, che verrà elaborato tenendo conto anche delle loro osservazioni». Quanto al cambiamento di destinazione, Pagani precisa che la zona mista è prevista nel Piano d'agglomerato di terza generazione (PAM3), elaborato dal Cantone, proprio perché si tratta di un comparto strategico, vicino alla stazione FFS.

Causa milionaria in vista? - Ma il «mancato rispetto della legalità» - avvertono il Ceo Matteo Centonze e il Chairman Carlo Centonze - potrebbe sfociare in una causa multimilionaria: «Non crediamo che gli speculatori immobiliari dietro questa iniziativa vorranno assumersi questo onere», ammoniscono. Anche perché il costo per un trasferimento della sede viene stimato in non meno di 50 milioni di franchi. «Non vedo gli estremi per una causa giudiziaria - ribatte però il sindaco (che di professione è avvocato) - perché nessuno dice che quell'azienda non possa andare avanti nella propria attività. Si tratta di una pressione indebita che viene esercitata».

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