I medici americani chiedono lo stop alla sigaretta elettronica. Tanti i dubbi sullo svapo. Ma in Svizzera il mercato è in ascesa. Ecco cosa ne pensano gli esperti ticinesi. Guarda il video
LUGANO – I dubbi sono rimasti. Quei decessi estivi negli Stati Uniti non hanno mai trovato una vera spiegazione plausibile. E poi quelle centinaia di ricoveri. Ora arriva pure la richiesta ufficiale da parte dell’American Medical Association: stop allo svapo. Fa male. Attorno alla sigaretta elettronica, ci si pone ancora tante, tantissime domande. Anche in Svizzera. «Dire che non faccia male in senso assoluto è impossibile – spiega Davide Ceriotti, commerciante di Chiasso –. Di certo la sigaretta tradizionale brucia. Mentre con la sigaretta elettronica non c’è combustione».
Il presunto allarmismo americano – Il tema è delicato. E lo si intuisce anche dalle parole di Jacques-Philippe Blanc, medico e consulente per la Lega Ticinese Contro il Cancro. «Sappiamo che la sigaretta fa morire la metà dei fumatori prima dei 70 anni. Non sappiamo nulla, in merito, sulla sigaretta elettronica. È veramente prematuro fare delle ipotesi. I casi negli USA? Forse si trattava di prodotti comprati per strada. Non vanno creati allarmismi. Diciamo che fumare la sigaretta normale è come lanciarsi dal quinto piano, “svapare” invece potrebbe essere come lanciarsi dal primo».
Un mercato in espansione – Ogni anno in Svizzera muoiono prematuramente 9500 persone a causa del fumo. Tradotto: 26 decessi al giorno. Allo stesso tempo, il prezzo delle sigarette tradizionali continua a salire, così come le misure di sensibilizzazione, anche con immagini scioccanti. «Questo ci fa ipotizzare che quello delle sigarette elettroniche possa essere un mercato che nei prossimi anni crescerà ulteriormente – sostiene Darko Follis, responsabile della Swiss Key Flavour, importante ditta che confeziona liquidi legati allo svapo –. In Svizzera prevediamo un mercato sempre più folto».
Appagamento e gestualità – Ma cosa contiene uno svapo effettivamente? «Sostanze di origine naturale – fa notare Ceriotti –. Ma anche, ovviamente, nicotina e aromi. Il fumatore che vuole smettere col fumo tradizionale ricorre allo svapo per avere comunque un certo appagamento, ma anche perché gli manca la gestualità. L’obiettivo teoricamente sarebbe quello di smettere del tutto gradualmente».
Le opinioni di chi “svapa” – Intanto, i fumatori intervistati da Tio/ 20 Minuti per le strade ticinesi raccontano le loro esperienze in video. «Appena ho iniziato con la sigaretta elettronica – ricorda un intervistato –, ho smesso con quella classica. E pensare che fumavo da 30 anni». «Ho cominciato a usare lo svapo. E da subito è migliorata la mia respirazione, non russavo più», ammette un altro interlocutore. Ma c’è anche chi è scettico. «Lo svapo? A che serve se poi ogni tanto ti fumi ancora la sigaretta normale? Sempre fumatore resti».