Il ticinese Andrea Pawlotzki è riuscito nell'impresa di attraversare in solitaria l'Oceano Atlantico : «Non sono mai stato così ricco in tutta la mia vita, perché ero libero»
LE MARIN - 17 giorni, 23 ore, 15 minuti e 31 secondi in solitaria, a solcare le impervie acque dell’Oceano Atlantico. Dalle Canarie alla Martinica. Il ticinese Andrea Pawlotzki è riuscito nell’impresa di portare a termine la Mini-Transat, una regata con partenza a La Rochelle (Francia), approdo alle Canarie, e poi, come detto, la traversata oceanica. Una prova fisica e mentale a cui si preparava da tre anni.
«Non sono mai stato così ricco in tutta la mia vita, perché ero libero», ha dichiarato appena buttati gli ormeggi sull’isola caraibica. Quanto al suo stato d'animo all'arrivo, se lo aspettava più intenso dal punto di vista emotivo, «ma visto che c’era tanta gente non ero ormai più in modalità introspettiva», sottolinea.
Il locarnese - ricordiamo - ha navigato in solitaria, isolato dal mondo, su una barca a vela di sei metri e mezzo. Nutrendosi prevalentemente di cibo liofilizzato e dormendo al massimo per 20 minuti alla volta, in uno spazio ridotto e costantemente umido. Insomma, una vera e propria sfida titanica.
Per la cronaca puramente sportiva, Il 32enne è giunto 41esimo all’arrivo (su 87 partecipanti), impiegando comunque meno tempo di quanto immaginava prima di prendere il largo. Ma quando ci si tuffa in avventure come questa, la classifica finale è un dettaglio di poco conto. Quello che rimane - l’esperienza vissuta in solitaria, in libertà e a contatto con la natura - va ben al di là del risultato.