Le scorte iniziano a scarseggiare. Il farmacista cantonale: «Segno che la campagna di sensibilizzazione ha dato i suoi frutti»
LUGANO - A nemmeno 2 settimane dalla Giornata nazionale di vaccinazione contro l’influenza è già penuria di vaccini. Almeno stando ad alcune segnalazioni di utenti invitati da medici o farmacisti a «sbrigarsi» per evitare di trovarsi a mani vuote.
Insomma, le previsioni del medico cantonale (vedi articolo di Tio/20minuti), sembrano essersi avverate. Merito, questo, anche della massiccia campagna di sensibilizzazione, come conferma il farmacista cantonale, dott. Giovan Maria Zanini: «È evidentemente una conseguenza delle campagne informative e dell’attenzione mediatica al tema».
Per chi non avesse ancora avuto tempo di ricorrere alla tradizionale profilassi, Zanini assicura: «I vaccini non sono ancora completamente esauriti, ci sono ancora farmacie e studi medici che hanno qualche dose e mi risulta che anche i grossisti riescano ancora a fornire almeno un prodotto. Ma confermo che qualcuno sta già incontrando qualche difficoltà ad approvvigionarsi».
Anche per il farmacista cantonale, comunque, il dato va interpretato tutt'altro che in maniera negativa: «Il vaccino contro l’influenza è un “prodotto di stagione” e quindi è positivo che sia stato venduto bene e che adesso cominci a scarseggiare. Significa che la gente si è vaccinata».
La spiegazione di questa limitata scorta dei vaccini, che si reitera di anno in anno, è presto detta: «Le aziende farmaceutiche producono in funzione di quello che hanno venduto l’anno prima - sottolinea Zanini -. L’obiettivo non è quello di avere resti a fine stagione, che poi bisognerebbe distruggere perché non si possono utilizzare l’anno dopo, ma di avere sufficienti vaccini per tutti coloro che intendono vaccinarsi. Quindi se la campagna di vaccinazione va bene, è normale che presto le scorte finiranno».
Il consiglio, insomma, è solo uno: «Chi ha intenzione di vaccinarsi è meglio che ci pensi adesso. Questo vale in particolare per le persone a rischio».