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LOCARNOIn assistenza e col vizio del furto: finirà in carcere per 50 giorni

19.10.19 - 08:04
Reati a raffica per un 34enne che tra insulti alla polizia, minacce, furti e consumo di stupefacenti “obbliga” il procuratore pubblico ad aprirgli le porte della prigione
In assistenza e col vizio del furto: finirà in carcere per 50 giorni
Reati a raffica per un 34enne che tra insulti alla polizia, minacce, furti e consumo di stupefacenti “obbliga” il procuratore pubblico ad aprirgli le porte della prigione

LOCARNO - Una confezione di ossibuchi di maiale. Una di bistecche, sempre di maiale. Una bottiglia di Merlot Morcote, un’altra di rosso, una bottiglia di vodka Belvedere e due lattine di birra. Non è la lista della spesa di una massaia, ma la merce rubata da un 34enne locarnese condannato lo scorso 11 ottobre a 50 giorni di carcere. Non sospesi, perché come evidenzia il decreto d’accusa emesso dal procuratore pubblico Moreno Capella l’uomo è recidivo e in assistenza. Pertanto «una pena detentiva appare giustificata per trattenere l’autore dal commettere nuovi crimini o delitti e una pena pecuniaria non potrà verosimilmente essere eseguita».

È il 31 dicembre scorso quando l’uomo entra alla Coop di Tenero (dove era stato diffidato a non farsi vedere per due anni) e la data porta a credere che i 151 franchi di prodotti che voleva sottrarre sarebbero stati consumati la sera di Capodanno. Ma l’immagine dickensiana sfuma subito visto che solo quattro mesi dopo, il 18 aprile scorso, lo stessa persona, in complicità con un altro individuo, si impossessa di una cassetta di sicurezza contenente 2’236 franchi. Il furto avviene ai danni dell’associazione “Pardo Club Amici del FC Locarno" e il denaro si trovava nell’auto di un dirigente del sodalizio.

Nel mezzo tra i due episodi, perché c’è sempre un mezzo, il 34enne lo scorso 20 gennaio ha un duro scontro verbale a Locarno con due persone. Peccato che si tratti di agenti della Polizia comunale, per cui gli epiteti di “sei una merda”, “bastardo” e “figlio di puttana” finiscono dritti dritti nel decreto d’accusa come ingiuria. Ripetuta, perché il 3 giugno, stavolta a Muralto, prende a male parole un’altra persona minacciandola di spaccargli la faccia. 

Infine, per completare la carrellata di reati c’è anche la contravvenzione alla Legge sugli stupefacenti per avere, a Lostallo lo scorso luglio, consumato un imprecisato quantitativo di marijuana e cocaina. 

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