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BELLINZONA«Il diritto alla privacy per proteggere chi lavora sul treno»

18.10.19 - 11:00
Transfair chiede alle FFS di sostituire il nome del personale del treno riportato sulla targhetta con un numero identificativo. Un modo per evitare ritorsioni da parte dei viaggiatori
Keystone
«Il diritto alla privacy per proteggere chi lavora sul treno»
Transfair chiede alle FFS di sostituire il nome del personale del treno riportato sulla targhetta con un numero identificativo. Un modo per evitare ritorsioni da parte dei viaggiatori

BELLINZONA - Ripetute aggressioni verbali, minacce personali e aggressioni fisiche da parte di viaggiatori scontenti. Sono questi i comportamenti che hanno spinto i promotori a lanciare una petizione per tutelare la privacy del personale del treno chiedendo di sostituire il nome e cognome sulla targhetta identificativa con un numero, come già avviene sui Tilo. 

«Le aggressioni al personale del treno ricevute dai clienti scontenti o poco diligenti rimangono nel silenzio, al contrario di quelle subite dai passeggeri attaccati da altri viaggiatori, che spesso finiscono sui media» commenta transfair. «Con lo sviluppo della tecnologia e dei social, è molto più rapido e facile rintracciare le persone a partire da nome e cognome».

Promotrice della petizione “Il diritto alla privacy vale anche per chi lavora sul treno!» è Tessa Jorio, presidente della sezione transfair - FFS Regione Sud: «Vogliamo tutelare il personale da possibili ritorsioni o quanto meno rendere più arduo rintracciare i collaboratori FFS nella vita privata. Condividiamo il fatto e l’importanza di permettere all’utenza una chiara identificazione di colei o colui che opera nell’ambito di un servizio pubblico; questo può tuttavia essere fatto attraverso il numero identificativo». 

Dello stesso avviso è l’Incarto federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT): «Nella sua ponderazione degli interessi l’IFPDT giunge pertanto alla conclusione che gli interessi di sicurezza degli impiegati prevalgono sugli interessi di marketing del datore di lavoro».

Alla petizione hanno aderito 556 firmatari. Le firme, per una questione di privacy, sono state depositate presso il segretariato transfair. La consegna ufficiale viene fatta direttamente dalla promotrice Tessa Jorio – presidente della sezione transfair FFS Regione Sud e dal team transfair Regione Sud a Roberta Cattaneo – direttrice regionale FFS, Regione Sud.

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COMMENTI
 

vulpus 4 anni fa su tio
Il problema va risolto eliminando la causa del malcontento.Evidente che se esiste un problema, al quale onestamente il controllore non può dar risposta ,l'utente si arrabbia: poi ci sono sempre quelli che esagerano . Le FFS hanno tagliato troppo sul personale : poi succedono i casini e gli incidenti gravi.

don lurio 4 anni fa su tio
Giusto fino a quando tutte le persone clientela delle ferrovie non hanno il nome sulla visibile sulla persona . Dovrebbero evitare anche il numero, Forse il codice a barre che dopo averlo fotografato si può denunciare il personale alla FFS.

gp46 4 anni fa su tio
Si tratterebbe non soltanto di leggere, ma anche di capire cosa ci sia scritto, per alcuni commentatori qua sotto: La Transfair é un sindacato, non sono le FFS, e la proposta viene dal fatto che le aggressioni al personale-treno sono in continuo aumento. Subire un'aggressione non é piacevole, e chi ha portato avanti la questione sa di cosa parlo. -Al signor Milani vorrei dire che posso anche essere d'accordo, ma a quel punto pretendo anche nome e cognome del mio interlocutore, altrimenti la discussione su eventuali disservizi subiti finisce ancor prima di cominciare. - Al signor Bayron vorrei dire che siamo sempre alla ricerca di nuovi, coraggiosi agenti, si faccia avanti. -Alla signora Botta invece vorrei dire che se per lei i codardi stanno ben piu' in alto della nostra categoria, non sono nella posizione buona per risponderle, se invece parlava di noi, diamoci appuntamento e me lo dica in faccia. Ossequi, un agente del treno

Zarco 4 anni fa su tio
Per me giusto che non si sappia tutto ! Che colpa ne hanno loro , se ai treni non funziona qualcosa ? qui c’è gente che scrive , senza conoscere le problematiche ! Ovviamente, facile parlare e non esserne toccati.....

gigipippa 4 anni fa su tio
Se aiutassero le persone che usano I mezzi pubblici, non avrebbero nulla da temere.

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
Il controllore è sempre esistito, solo che oggi al posto di buttarti giù dal treno ti fanno una multa. Cosa secondo me giusta, visto che per chi non paga basterebbe aspettare il treno successivo per continuare il viaggio senza problemi. Per quanto riguarda l'aiutare la clientela c'è ben poco da fare, se c'è bisogno loro sono a disposizione, ma le pecche delle FFS mica le possono risolvere. A meno che abbiano il potere di creare i treni. In ogni caso sono lavoratori e quindi svolgono il compito a loro assegnato, come noi tutti.

Bayron 4 anni fa su tio
Hanno paura... che cambino il lavoro

skorpio 4 anni fa su tio
coda di paglia

Mag 4 anni fa su tio
Invece di migliorare il servizio si cercano modi per evitare "ritorsioni" sugli operatori del servizio; ergo: è una confessione della completa mancanza di volontà di sistemare e migliorare il servizio (e questo sebbene i prezzi aumentino continuamente di anno in anno). In una società normale, detta quanto sopra, andrebbero tutti licenziati in tronco, anche solo per il danno d'immagine.

Mrazek 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
O forse al giorno d’oggi se fanno una multa ad un viaggiatore in torto, questo è capace di andare a cercare i tuoi dati e venirti a cercare? E la risposta vale anche per il Sig. Milani.

gp46 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
Questa proposta viene da una collega che lavora sul treno, non dalle alte sfere aziendali..

Maxy70 4 anni fa su tio
Pienamente d'accordo, un numero di servizio permette l'identificazione come pure eventuali reclami, salvaguardando la privacy della famiglia.
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