Un padre del Luganese allo stremo dopo un anno di ping-pong assicurativo. «Affondiamo nei debiti». E sullo sfondo, è polemica sulle casse malati
LUGANO - Tre assicurazioni. Una rendita che nessuno vuole pagare. E una famiglia costretta, dopo un anno di ping-pong, a indebitarsi per sopravvivere. È una delle tante storie che si perdono nella bufera dei numeri, mentre i premi delle casse malati continuano a salire in Ticino. L'ennesimo aumento (del 2,5 per cento) ha scatenato un braccio di ferro tra Dss e Confederazione, con tre iniziative cantonali sul tavolo.
Intanto è finito sui social il braccio di ferro – estenuante, perso in partenza – tra ben tre assicurazioni e un padre di Lugano, con moglie e tre figli minori a carico. La vicenda è stata condivisa in forma anonima su Facebook da famigliari, conoscenti, e anche qualche consigliere comunale. Tutto inizia a ottobre scorso: l'uomo viene operato per un problema alla spalla destra, riceve una protesi ed è dichiarato inabile al lavoro. «Da un giorno all'altro la mia vita è stata stravolta» ha raccontato l'uomo a tio/20minuti. «Ma pensavo di avere un paracadute».
I periti entrano in gioco: quelli della Suva, dell'assicurazione malattia (Allianz), persino dell'assicurazione militare. E a colpi di rapporti e perizie, si rimbalzano la responsabilità di indennizzare la famiglia per la perdita di guadagno. Il ping-pong dura dodici mesi, e non si è ancora concluso. «Abbiamo dovuto dar fondo ai risparmi, contrarre debiti, smettere di pagare i premi e l'affitto. E' una situazione terribile» spiega il genitore, che dal mese scorso è indennizzato solo in parte (2500 franchi al mese, il 40 per cento del vecchio salario) dall'assicurazione militare. Il resto? Non pervenuto.
La cassa malati si schermisce, la Suva tace. «Per legge non entriamo nel merito di casi specifici» spiega la portavoce Regina Pinna-Marfurt. L'inghippo ha a che fare con l'origine dell'operazione chirurgica: per l'assicurazione infortuni è «una malattia», o almeno così riferisce l'assicurato. «Un infortunio» invece secondo Allianz, che si dice «a conoscenza della vicenda» e «molto spiacente» per le conseguenze subite dalla famiglia. «L'assicurazione di base purtroppo non può tuttavia essere chiamata in causa». Nel mezzo il padre di famiglia, sempre più perplesso e disperato.