Cerca e trova immobili

VIRA GAMBAROGNOAuto in fiamme e nervi di ghiaccio per il ticinese che salvò due bimbe

30.09.19 - 07:01
Un incidente in Leventina si trasforma in una storia a lieto fine con il salvataggio di due bimbe che oggi hanno 25 e 23 anni. Nel cuore del soccorritore resta un evento di forte emozione
Foto Pezzani
Diego Barberis, oggi, e l'auto distrutta dalle fiamme
Diego Barberis, oggi, e l'auto distrutta dalle fiamme
Auto in fiamme e nervi di ghiaccio per il ticinese che salvò due bimbe
Un incidente in Leventina si trasforma in una storia a lieto fine con il salvataggio di due bimbe che oggi hanno 25 e 23 anni. Nel cuore del soccorritore resta un evento di forte emozione

VIRA GAMBAROGNO - Una roulotte sbanda scendendo dal Gottardo, la Citroen che la traina carambola e atterra sul tetto. Un uomo e una donna si liberano subito e lasciano l'abitacolo sotto choc. La vettura prende fuoco, due bimbe urlano. Un automobilista si precipita in loro aiuto e da un finestrino riesce ad estrarre Kelly, 5 anni. Sua sorella Manon, 20 mesi, è ancora intrappolata alla doppia cintura del suo seggiolino. Le fiamme la minacciano, ma il coraggio e la forza del suo soccorritore la strappano ad una morte sicura.

Diego Barberis si emoziona ancora oggi quando pensa al suo intervento di quel 10 agosto 1998 sull'A2, nei pressi di Bodio, dove salvò appunto la vita a due bambine grazie al suo sangue freddo, tanto da suscitare l'interesse e l'ammirazione dei media di tutta la Svizzera. 

«Tutti volevano parlare con me – ricorda Diego – e soffrivo nel raccontare l'accaduto. Non dormii per una settimana perché l'impatto era stato molto forte. Sono felice di aver reagito così, anche se alcuni esperti pompieri avevano poi riconosciuto l'estrema pericolosità del soccorso, ma qualcuno mi aveva aiutato. Non so ancora oggi dove avevo trovato la forza per estrarre il seggiolino con la piccola legata in uno spazio così precario, in cui le fiamme stavano per sopraggiungere».

Barberis ha racchiuso tutto in un album dei ricordi che raramente mostra. Per quale motivo?
«Non mi sono mai sentito un eroe. Il buon esito del mio intervento mi riempie il cuore di gioia. Avrei preferito avere un contatto con i genitori di Kelly e Manon, ma non hanno mai risposto ai miei inviti. Nessuna rabbia, un pizzico di amarezza, ma le reazioni a questi choc vanno sempre rispettate. Mia moglie ed io, che non abbiamo figli, abbiamo sempre pensato a queste piccole che oggi sono donne. Sarebbe stato bello poterle ospitare in Ticino in una circostanza diversa da quella che ci aveva fatto incontrare». 

La famiglia olandese, che i coniugi Barberis avevano potuto conoscere e salutare due giorni dopo l'incidente in una camera d'albergo a Bellinzona, era diretta in vacanza in Italia e in quell'auto carbonizzata aveva perso tutto.

«Ricordo che la mamma non trovava più le ciabatte perse nell'impatto e una signora italiana gliene aveva regalato un paio, perché l'asfalto scottava. Anche diverse persone in Ticino si erano messe a disposizione per le prime necessità».

Lo spavento, però, è stato tale che sul luogo dell'incidente non era intervenuto nessuno a darle una mano... 
«Spesso la gente si sente spettatrice perché ha paura o non sa cosa realmente fare. Dopo aver consegnato le figlie ai loro genitori, ero andato a cercare la colonnina di soccorso per chiamare la polizia. In quel momento, mi ero chiesto cosa mi aveva spinto a buttarmi in quella vettura capottata e soprattutto chi mi aveva dato la lucidità per salvare Kelly e Manon. Mi sono commosso».

Oggi, lei, cavaliere della strada ticinese, è in pensione, ma conserva nel suo cuore quel momento unico che ha segnato la sua vita. 
«Accade che se ne parli ancora, per me è importante che Kelly e Manon stiano bene e che conservino un ricordo positivo dell'evento. I riconoscimenti che ho avuto, grazie ai quali ho incontrato il presidente della Confederazione e un Consigliere federale, oltre a tanti altri estimatori in Ticino e in Svizzera, mi gratificano per quanto fatto e danno speranza ad altre persone per rendersi utili in ogni situazione».

Un atto che gli valse riconoscimenti a livello federale

«Diego Barberis è più di un semplice cavaliere della strada. Ha agito con il suo intervento senza riguardo al proprio pericolo, mentre altri testimoni sono rimasti inerti». L'allora ministro delle Finanze Otto Stich, uno dei più amati Consiglieri federali per il suo carisma e la sua umanità, aveva consegnato con queste toccanti parole il “Prix Courage” della rivista Beobachter al coraggioso ticinese che aveva salvato due bambine dal rogo della loro auto. Quell'eroico gesto valse a Barberis altri riconoscimenti prestigiosi in un 1999 ricco di emozioni e complimenti. In occasione del Salone di Ginevra, Diego fu insignito con il titolo di “Cavaliere della strada”, mentre la Presidente della Confederazione in persona, Ruth Dreifuss, gli consegnò a Berna il diploma d'onore della “Fondazione Carnegie”, il premio istituito a livello federale per i salvatori di vite umane. E il Comune di Vira Gambarogno, dove Diego Barberis abita ancora oggi, aveva pure sottolineato l'evento con un riconoscimento ufficiale del Municipio.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

KilBill65 4 anni fa su tio
Penso sia il minimo visto quello che ha fatto quest' uomo coraggioso…..Dopo tanto tempo perlomeno venire a trovarlo e salutarlo. Penso sia doveroso!!….Ma ormai oggi si dimentica in fretta di chi ti fa del bene!!!.....

watson 4 anni fa su tio
Un grande uomo ma poco rispetto da parte degli olandesi. Almeno un GRAZIE anche da parte delle ragazze che ormai sono adulte grazie a LUI!!

KilBill65 4 anni fa su tio
Risposta a watson
Oggi non c'e' da stupirsi di niente ormai!!!!…...

negang 4 anni fa su tio
Senza troppi se e ma un grande !

Dioneus 4 anni fa su tio
Auguro ogni bene a questa persona!
NOTIZIE PIÙ LETTE