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CANTONE«Sono vittima dei mancati pagamenti da parte dei clienti»

27.09.19 - 09:45
Parla l'imprenditore finito nel mirino di UNIA e accusato di “fallimenti seriali”. Il direttore SSIC: «È un rischio imprenditoriale»
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«Sono vittima dei mancati pagamenti da parte dei clienti»
Parla l'imprenditore finito nel mirino di UNIA e accusato di “fallimenti seriali”. Il direttore SSIC: «È un rischio imprenditoriale»

LUGANO - Fallimenti seriali? «Entrambe le aziende che ho amministrato sono esistite per quattro anni e sono fallite con centinaia di migliaia di franchi da incassare». Così l’imprenditore cinquantenne, cittadino italiano residente in Svizzera dal 1996 con moglie e figli svizzeri, che di recente è finito nel mirino di UNIA nell’ambito dei lavori per la realizzazione della nuova banchina di legno sul lungolago di Lugano.

L’imprenditore parla della Edil Global Services SA e della Ringhio SA, due società fallite nell’arco di poco più di un anno. E contro cui il sindacato ha puntato il dito, anche perché la prima avrebbe effettuato i lavori per la banchina a seguito di un subappalto illecito (vedi articolo correlato).

Lui non ci sta: «Vengo definito come un imprenditore dai fallimenti seriali, ma in verità sono vittima della cattiva consuetudine che c’è nella piccola edilizia di non pagare i lavori». Insomma, si tratterebbe quindi di mancati incassi dovuti a fatture mai saldate o a pagamenti dilatati su più impieghi. «Non mancano i clienti che ti promettono di saldare l’importo mancante al termine di un successivo lavoro». E poi non è sufficiente l’iscrizione di un’ipoteca legale - un’ipoteca sull’immobile oggetto dei lavori che consente ad artigiani e imprenditori di garantirsi il pagamento -  per riuscire a ottenere i soldi.

Una situazione, questa, che non avrebbe mancato di mettere in difficoltà le due aziende, sottolinea l’imprenditore, aggiungendo che si trattava di attività produttive. Per la Ringhio SA, per esempio, c’era stato un picco di venticinque dipendenti, tutti con contratto collettivo vigente e pagati regolarmente. «All’ufficio esecuzione e fallimenti sono state fornite tutte le fatture ancora da riscuotere, ma purtroppo quando una società cessa l’attività da parte dei debitori c’è il malandazzo di non rispondere o non ritirare le raccomandate». Insomma: «Se una persona non paga me nei tempi previsti, non paga nemmeno l’Ufficio esecuzione e fallimenti».

E per quanto riguarda la denuncia di Unia relativa al subappalto illecito, l’imprenditore chiarisce: «Da parte della Edil Global Services si è trattato di un prestito di manodopera per una collaborazione di alcuni giorni». Un prestito avvenuto alla tariffa minima, precisa, di 47.50 franchi all’ora. «Non era la prima volta che lavoravamo con Franco dell’Oro, l’azienda che ha ricevuto l’appalto» conclude.

Mancati pagamenti, pagamenti dilatati o comunque in notevole ritardo: ingegnere Bagnovini*, il fenomeno è noto alla SSIC?
«Esistono casi in cui gli imprenditori sono confrontati con il mancato incasso o l'incasso tardivo di lavori eseguiti. E questo rappresenta un rischio imprenditoriale che può avere conseguenze pesanti per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese. Non è però questa la causa ricorrente dei fallimenti, soprattutto se si ripetono nel tempo. L'attività imprenditoriale va gestita con etica e correttezza, rispettando le norme in materia di diritto del lavoro (leggi, ordinanze, contratti collettivi di lavoro, eccetera) e facendo fronte a tutti gli impegni finanziari verso le istituzioni sociali e gli enti pubblici. In caso contrario non si fa altro che praticare una concorrenza sleale verso le ditte serie che, non senza sacrifici, versano il dovuto a livello di stipendi, oneri sociali e imposte».

È comunque vero che il fenomeno mette in ginocchio le piccole aziende?
«Non si tratta di un discorso valido solo per le piccole aziende in quanto ogni ditta deve saper valutare la solvibilità del proprio cliente e prendere i necessari provvedimenti cautelativi, per esempio emettendo regolari richieste di acconto per i lavori eseguiti così da evitare esposizioni finanziarie eccessive. Il fatto di disporre di una certa liquidità iniziale rappresenta inoltre una condizione indispensabile per poter intraprendere qualsiasi attività imprenditoriale». 

*Nicola Bagnovini è direttore della sezione ticinese della Società svizzera impresari costruttori (SSIC)

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