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CANTONEDopo lo sciopero, le donne si riuniscono in assemblea

22.09.19 - 20:20
Sono stati creati cinque gruppi di lavoro per cinque temi: scuola ed educazione, cultura e mass media, violenza, migrazione, lavoro retribuito e non retribuito
TiPress - foto d'archivio
Dopo lo sciopero, le donne si riuniscono in assemblea
Sono stati creati cinque gruppi di lavoro per cinque temi: scuola ed educazione, cultura e mass media, violenza, migrazione, lavoro retribuito e non retribuito

LUGANO - Il 22 settembre si è svolta la prima assemblea femminista ticinese dopo lo sciopero del 14 giugno. Il manifesto delle 19 rivendicazioni ha permesso a donne provenienti da differenti percorsi, di età, origine, professione e identità diverse di riconoscersi in questo movimento e di esprimersi al suo interno.

Le rivendicazioni - Durante questa prima assemblea, le donne presenti hanno sottolineato la necessità di continuare la lotta e la mobilitazione mantenendo una visione molto ampia sulle rivendicazioni. «Vogliamo più tempo per le nostre vite. Vogliamo che tutto il nostro lavoro sia riconosciuto e valorizzato. Lottiamo contro la violenza machista che colpisce, in vari modi, tutte noi. Vogliamo sovvertire gli stereotipi di genere. Rivendichiamo il nostro diritto di decidere sui nostri corpi. Vogliamo una società e un’economia capaci di mettere al centro ciò che più conta, non il profitto e l’individualismo, ma la collettività, la vita comune, le relazioni e la cura».

5 gruppi di lavoro - Le donne presenti hanno ribadito inoltre la necessità di dare continuità a quelle esperienze concrete che si sono create attorno al 14 giugno in diversi settori e attorno a diversi temi e nel pomeriggio si sono creati dei gruppi di lavoro: scuola ed educazione (condizioni lavorative del corpo docente ed esigenze delle studentesse); cultura e mass media (sorveglianza sui media, contro le varie forme di sessismo); violenza (creazione di incontri non misti, costruzione di strumenti di auto-coscienza, ma anche “fare rete” con le associazioni); migrazione (femminismo capace di dare spazio e voce anche alle donne migranti, ma anche attivarsi per mettere in luce le difficili condizioni di vita e le ingiustizie che riguardano le donne costrette a vivere nei centri per richiedenti d’asilo); lavoro retribuito e non retribuito (trovare un altro equilibrio tra i tempi di lavoro e la condivisione di entrambi i lavori tra uomini e donne).

I prossimi passi - L’assemblea si è data alcune scadenze e ha discusso in merito agli appuntamenti a medio-lungo termine:
• a livello nazionale unacampagna contro l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni;
• la partecipazione del movimento femminista alla manifestazione nazionale per il clima prevista a Berna sabato 28 settembre;
• il 21 ottobre portare anche in Ticino la giornata di azione legata alla differenza salariale tra uomini e donne;
• manifestsazione-azione in novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

L’assemblea ha ripreso inoltre l’idea di proporre alcune azioni o momenti di riflessione ogni 8 del mese (in ottobre serata sulla violenza delle donne, a novembre discussione sulle convergenze tra ecologia e femminismo).

Ancora sciopero? - «Per quanto riguarda la convocazione di una nuova giornata di sciopero è stato riportato il dibattito presente a livello nazionale. L’indicazione sembra essere quella di andare verso una giornata di mobilitazione l’8 marzo in solidarietà con le mobilitazioni a livello internazionale e di promuovere un week end nazionale il 13/14 giugno come momento di discussione e di mobilitazione».

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