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LOSONE«Hanno sfondato la finestra, è sparito tutto»

12.09.19 - 08:30
Ladri di motoseghe: furti per decine di migliaia di franchi in diverse aziende forestali ticinesi. La polizia ha fermato un uomo. Ma i colpi continuano
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«Hanno sfondato la finestra, è sparito tutto»
Ladri di motoseghe: furti per decine di migliaia di franchi in diverse aziende forestali ticinesi. La polizia ha fermato un uomo. Ma i colpi continuano

LOSONE - Biciclette, benzinai, appartamenti. Di recente, anche le barche da diporto. I soliti ignoti della “mala” ticinese – che poi è malavita d'importazione o di confine, per lo più – sono sempre in cerca di nuovi obiettivi. Negli ultimi tempi, hanno scoperto i magazzini delle aziende forestali.

Motoseghe e decespugliatori sono un bottino ghiotto. Valore: tra i mille e i duemila franchi a pezzo. E così, nelle Valli ticinesi, da alcuni mesi i selvicoltori sono vittime di quella che, a occhio, ha l'aria di una banda di professionisti. L'ultima colpita è la Afor di Losone: la notte del 28 agosto i ladri «hanno scavalcato un alto muro e sfondato una finestra» spiegano dall'azienda, con sede nell'ex caserma losonese. Il bottino è stimato in 15mila franchi. «Poi c'è il danno operativo: siamo rimasti senza i macchinari da lavoro». 

Stesso modus operandi alla Silforst di Bosco Gurin, e alla Profor di Biasca. Vetro rotto, magazzino vuotato da cima a fondo. Decine di macchinari trafugati utilizzando – per forza – un furgone o più auto. Il maltolto ha un valore di «diverse decine» di migliaia di franchi, spiegano da Biasca. Senza contare «i cantieri rallentati e vari problemi collaterali».

Ai selvicoltori prudono le mani, ma c'è poco da fare. La caccia ai ladri dura da tutta l'estate: «Gli accertamenti sono in corso» fanno sapere dalla Procura. «Tra giugno e luglio è stato identificato e fermato un uomo sospettato di aver rubato in più occasioni degli apparecchi da giardinaggio». La polizia non fornisce altri dettagli per ragioni d'inchiesta. Ma le speranze di recuperare la refurtiva però sono molto basse. 

Soprattutto, i colpi non si sono fermati. Tre aziende sono state scassinate nel giro di una sola settimana a fine agosto. In un settore poco abituato ai furti e tutt'altro che blindato (finora) la voce si è sparsa in fretta; diverse aziende si stanno dotando di video-sorveglianza. I boschi e le sedi sperdute non sembrano più, di per sé, un riparo sufficiente.

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