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LUGANOCacciato dal lavoro «per il mal di schiena»

06.09.19 - 10:30
Un educatore in prova presso un istituto socio-sanitario è stato lasciato a casa, quando un problema di salute si è aggravato. Il Vpod: «Settore sotto pressione».
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Cacciato dal lavoro «per il mal di schiena»
Un educatore in prova presso un istituto socio-sanitario è stato lasciato a casa, quando un problema di salute si è aggravato. Il Vpod: «Settore sotto pressione».

LUGANO - Sulle spalle dei lavoratori il peso aumenta, nel settore dell'assistenza e delle cure. E proprio per un forte mal di schiena un giovane educatore del Luganese è stato lasciato a casa, di punto in bianco, dall'ente per cui lavorava. 

Problema generale - La lettera di disdetta è arrivata a inizio settimana. Nelle stesse ore il Vpod lanciava l'allarme (l'ennesimo in realtà) sulle condizioni di lavoro nel ramo socio-sanitario in Ticino: il sindacato denuncia un «clima negativo» generalizzato, «mancate sostituzioni di malattie e infortuni», «turnistica inadeguata». 

La vicenda - Il caso di M.L., 25enne luganese, è singolare ma casca a fagiolo. Il giovane ha iniziato a giugno un periodo di prova come educatore presso un ente del Luganese che si occupa di disabili. Vuole aiutare il prossimo, ma ha a sua volta un problema.

Schiena da operare - «Dopo poco tempo ho avvertito l'aggravarsi di un dolore cronico alla schiena che, a un esame medico, è risultato necessitare un'operazione» racconta il giovane. «Ho avvisato il datore di lavoro fin da subito – afferma – e l'ho aggiornato in modo trasparente ad ogni sviluppo». 

«Su tutte le furie» - Ma la notizia dell'operazione non piace al direttore dell'ente. «È andato su tutte le furie» racconta il 25enne. La versione del dirigente è diversa: «Avevamo già delle perplessità, abbiamo agito senza rancore nel rispetto delle regole» spiega. «Semplicemente, l'educatore non ha superato il periodo di prova». E il problema di salute «non era emerso in fase di assunzione, anzi abbiamo ricevuto dal collaboratore un certificato di buona salute». 

«Settore sotto pressione» - Dopo alcuni giorni arriva la famigerata lettera di disdetta, e il giovane informa il sindacato. Ma «purtroppo in simili circostanze si può fare poco» ammette Massimo Mantovani del Vpod. «I tre mesi di prova sono un periodo decisamente poco tutelato. È un buco legislativo, ma in generale tutto il settore è sotto pressione negli ultimi anni. Avere dipendenti in malattia si traduce in aumenti dei premi assicurativi. E questo ai datori di lavoro dà fastidio». All'origine di tutto, secondo il sindacalista, ci sarebbero «le politiche cantonali di contenimento dei costi». Che alla fine si scaricano sulla schiena - magari già malridotta - dei dipendenti. 

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COMMENTI
 

pinna blu 4 anni fa su tio
Che strano eh??? Oggi ti spremono come un limone e poi quando diventi inutile una pedata nel deretrano.....che mondo!!

GI 4 anni fa su tio
strano che, con un dolore di quel genere e cronico, una persona si faccia assumere in quello specifico settore.....dove i pesi da sollevare non mancano !

pegi 4 anni fa su tio
si credo furbi certi scansafatiche...un dolore ed un problema come mi è sembrato di capire non saltano fuori da un momento all'altro. Probabilmente cercava di sfruttare la situazione a suo vantaggio....furbetto questa volta ti è andata male. Vaia succhiare altrove se ci riesci.

sedelin 4 anni fa su tio
così come descritto, se il ragazzo ha (aveva) problemi seri alla schiena é impensabile che possa fare quel lavoro. non può avanzare pretese e segnalare la situazione a TIO.

Bayron 4 anni fa su tio
Se non ha comunicato il suo problema di salute al primo colloquio non ha nulla da recriminare!! Fare il furbo non paga.

Meck1970 4 anni fa su tio
Purtroppo aveva già un dolore cronico. Inoltre era in prova. Quindi non c'è niente da recriminare.

matteo2006 4 anni fa su tio
Con tutto rispetto potrà dispiacere per il caso singolo ma il datore avrebbe dovuto assumere un'altra persona durante l'assenza del ragazzo pagando "in parte" due persone; oltretutto parla di dolore cronico quindi problema risaputo.

polonord 4 anni fa su tio
Il periodo di prova ha questo nome proprio perché è di prova, quindi dopo la prova si può essere assunti o meno. Nulla da recriminare quindi. Mi chiedo dove sta il problema.

tip75 4 anni fa su tio
TUTTI siamo sotto pressione in Ticino ormai...È VERGOGNOSO

Ecthelion 4 anni fa su tio
Non si tratta di un buco legislativo! Il periodo di prova è proprio questo: un periodo di prova. Se la persona non è adatta (per motivi di cui può avere colpa o anche no), non viene confermata. Molto semplice.

Pepperos 4 anni fa su tio
Risposta a Ecthelion
Anche Dopo i 3 mesi vieni licenziato ( Libera interpretazione ) Poi il problema ricade sempre su la carenza malattia. Credo ci sia Stato un omissioni d'informazioni ( il ragazzo )

mats70 4 anni fa su tio
Risposta a Ecthelion
A dirla tutta, tanti datori di lavoro se ne approfittano alla grande. Nessuna tutela per il dipendente che può essere licenziato entro i 3 mesi con qualsiasi pretesto vero o presunto
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