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ARZOCala il sipario sul 20° festival internazionale di narrazione

02.09.19 - 13:06
L'edizione 2019 è stata ricca di proposte, incontri e pubblico
Cala il sipario sul 20° festival internazionale di narrazione
L'edizione 2019 è stata ricca di proposte, incontri e pubblico

ARZO - Si è conclusa domenica sera la ventesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo. Tra le vie e le corti del paese, in piazza, e nella cornice delle cave di marmo, ha avuto luogo un’edizione ricca di proposte, di incontri e di pubblico.

A inaugurare l’edizione, la sera di giovedì 29 agosto, tra le pareti delle cave, è stato Metamorfosi. Indistinto racconto (da Ovidio) di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta: uno spettacolo suggestivo, che ha portato in scena la potenza e l’attualità del mito antico. Marta Cuscunà, venerdì sera, con La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne ha trasportato il pubblico tra monache ribelli e rivoluzionarie, creatrici di uno dei primi nuclei “femministi” italiani: un monastero del Cinquecento. L’alpinismo e la condizione umana ad alta quota, quando le condizioni si fanno sempre più estreme, sono stati poi raccontati magistralmente da Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris, nei due spettacoli in cava: Un al(r)o Everest e (S)legati. 

La programmazione è poi proseguita nelle giornate di sabato e domenica, con spettacoli per bambini, ragazzi e adulti. La fantasia, la creatività e i sentimenti hanno invaso il Paese, portando in scena “storie di qui e d’altrove”, da sempre cuore del Festival: dal teatro meticciato di Thioro alla stravaganza intelligente di Pierre Mifsud; dalle storie sensibili di Antonio Catalano, Naya Dedemailan e Elisabetta Salvatori ai racconti del limite e della natura di Stefano Beghi e Luigi D’Elia; dalla fantasia di Claudio Milani, di Simona Gambaro, di Bruno Cappagli alle narrazioni dei Confabula, di Teatro Perdavvero e di Bam!Bam!Teatro.

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