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GORDOLA«I nostri 240 chilometri a piedi per beneficenza»

02.09.19 - 07:22
Da Porto a Santiago di Compostela con un manipolo di giovani ticinesi, guidati dal sacerdote don Carlo Vassalli. Ecco i “folli” video dell’esperienza lusitana
«I nostri 240 chilometri a piedi per beneficenza»
Da Porto a Santiago di Compostela con un manipolo di giovani ticinesi, guidati dal sacerdote don Carlo Vassalli. Ecco i “folli” video dell’esperienza lusitana

GORDOLA – Da Porto a Santiago di Compostela, passando per Tui. Ben 240 chilometri percorsi a piedi in dieci giorni. Con uno scopo ben preciso: raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Sfida tosta quella affrontata di recente da un manipolo di giovani ticinesi. A promuoverla, il sacerdote don Carlo Vassalli, parroco di Gordola, attivo anche nella Pastorale Giovanile. «La gente – spiega don Carlo – poteva donare qualsiasi cifra per ogni nostro chilometro percorso».

Giovani e Libano – Non a caso il nome dell’iniziativa era “Ogni chilometro vale”. Un’operazione fruttata diverse migliaia di franchi. «Una parte – dice il sacerdote – sarà destinata alle attività giovanili della Diocesi. Un’altra parte, invece, a un progetto umanitario, legato all’educazione, in Libano».

“Spammatore” compulsivo – Una dozzina di ragazzi, di età compresa tra i 19 e i 35 anni. Un viaggio raccontato e documentato via social. «Perché io – ironizza don Carlo – sono uno “spammatore” compulsivo. Abbiamo filmato e fotografato le tappe del nostro percorso in maniera divertente e goliardica».

Allegria e spensieratezza – L’ambiente, come si nota dal video realizzato da tio/20minuti, è spensierato. Allegro. «Abbiamo ripercorso un tracciato attraversato da migliaia di pellegrini nel corso dei secoli. Rimarranno i ricordi di un paesaggio stupendo, di gente accogliente, che ci offriva il caffè, che ci apriva le porte di casa per darci da mangiare. E poi la frutta, nei cestini lungo il cammino, e la possibilità di lasciare una firma, come per “segnare” il nostro passaggio».

Il sostegno dal Ticino – Don Carlo, attivo in vari ambiti giovanili, non è nuovo a iniziative del genere. «Ogni anno cerco di proporre progetti che coniughino spiritualità, sport e divertimento. Stavolta ci abbiamo messo anche la beneficenza. E devo dire che i ticinesi hanno risposto alla grande, seguendoci e supportandoci».

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